Playout, rischio Tar. Tifosi: «Giocate senza il Grifo sul petto»

Durissimo comunicato del coordinamento che se la prende con tutti, dal presidente al dt ai giocatori. Intanto possibile ‘congelamento’ degli spareggi se il Trapani si rivolgesse alla giustizia amministrativa

Condividi questo articolo su

Mentre in società si discute sul nome dell’allenatore che affronterà i playout (Oddo quasi fuori dai giochi: la società riflette su una rosa che va da Cosmi a Colantuono, da Novellino a Delio Rossi, passando per gli outsider Calori, Bazzani e Ravanelli), e la squadra si prepara a partire nuovamente per il ritiro di Cascia, dove prepareranno la partita d’andata dei playout (in programma lunedì 10 agosto), i tifosi prendono nuovamente posizione, in modo durissimo, contro di loro.

Il comunicato del Coordinamento

Scarsa comunicazione

Il centro di coordinamento dei Perugia Clubs esorta il presidente Santopadre ed il responsabile dell’area tecnica Goretti a comunicare spiegazioni e chiarimenti sul momento attuale della squadra e sul futuro della sua gestione. È arduo qualificare come professionale una società che, nel momento più difficile degli ultimi anni, sceglie la strada del silenzio, che non si è più disposti ad accettare.

Scarsa professionalità

È altrettanto difficile definire professionisti i calciatori che in questa stagione hanno indossato la maglia del Perugia, disonorandola, tentando di infangare storia e memoria di una città e di tutti i suoi sostenitori. Si può tollerare il risultato che non arriva, ma non sarà mai accettato il venir meno ai propri doveri, tra i quali c’è anche quello di rendicontare a chi per amore segue la squadra ovunque con notevoli sacrifici.

Scelte miopi

Gli ‘azionisti’ più importanti, i tifosi, non si sentono rappresentati dal mutismo della società e sono sconcertati dall’atteggiamento in campo dei suoi tesserati. È sotto gli occhi di tutti che la deriva nelle prestazioni è il frutto naturale della miopia di scelte societarie che da anni vanno in direzioni tra loro confuse, caotiche, contraddittorie, senza una programmazione seria e coerente, alla costante ricerca dell’affare per assecondare esigenze patrimoniali tramite l’ingaggio di giocatori che si rivelano fallimentari anche se inizialmente spacciati per fenomeni, creando nella tifoseria illusioni alle quali ora, la stessa, non crede più.

Investire nei talenti

Il tifoso del Grifo è abituato dalla storia a veder combattere e lottare su ogni pallone, ed ora è arrabbiato, deluso e amareggiato, non per la mancanza dei risultati né per le insidie che ci attendono ma per il disinteresse dimostrato dai giocatori durante le partite ed ha bisogno di sapere se la dirigenza intende porre rimedio, non con un continuo cambio di allenatori, indicativo della inadeguata pianificazione, ma, nel futuro, con investimenti puntuali, che valorizzino giovani talenti, evitandone la mercificazione.

Scucitevi il Grifo dal petto

Il coordinamento pur se a malincuore, aveva scelto la strada del silenzio, nel rispetto del lavoro degli addetti ed in omaggio ad un interesse superiore, l’amore per questi colori che gli attuali interpreti non sono degni di simboleggiare. Ma il momento è maturo per correggersi. Scucitevi quel Grifo dal petto, tutti, che non siete meritevoli.

Trapani, rischio Tar? Verso un nuovo rinvio dei playout

Intanto, oltre che dal Perugia, arrivano segnali confusi anche dal fronte del ‘caso Trapani’. Come noto, la partita di andata dei playout è stata spostata dal 7 al 10 agosto perché il 6 agosto è in discussione il ricorso del Trapani per la restituzione di almeno uno dei due punti tolti per il ritardato pagamento degli stipendi. Ebbene, l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, intervistato dal Giornale di Sicilia, prospetta anche un nuovo spostamento, imposto dal Tar: «Qualunque sia l’esito – ha detto – credo che la partita potrebbe proseguire al Tar del Lazio o al Consiglio di Stato». Rispetto all’esito, Grassani ha detto che la tesi secondo cui il Covid possa essere stato una causa di forza maggiore è attendibile, quindi almeno uno dei due punti, con il ripristino della decisione di primo grado è tutt’altro che fuori luogo.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli