Piediluco messo a ferro e fuoco dai vandali: «Emarginare i responsabili»

Il presidente della pro loco Francesco Fioretti si sfoga: «Il Comune potrebbe mettere telecamere ma la prima responsabilità è nostra»

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di Francesco Fioretti
presidente della pro loco di Piediluco

Barche danneggiate con il fuoco, biciclette distrutte e gettate nel lago, cestini divelti, lampioni piegati, vasi di fiori fracassati sulle scale dei vicoli, lanci di sassi dalla strada panoramica sui tetti delle case, il presepe distrutto, gli addobbi degli alberi di Natale usati come palloni da calcio ed altri vandalismi del genere.

Il paese di Piediluco è facile preda durante le notti perché la popolazione residente, soprattutto in inverno, esce raramente e per deí giovani annoiati e privi di cervello è una palestra ideale per cimentarsi nel teppismo da branco. Cosa si può fare? Non si possono rendere responsabili le istituzioni o le forse dell’ordine perché la colpa di tali azioni ricade soltanto su chi deliberatamente le compie e non si può immaginare un presidio notturno in un piccolo borgo. Auspichiamo, e faremo di tutto perché ciò accada, che il Comune di Terni installi telecamere di sorveglianza che sono forse l’unica azione praticabile.

Vi è un altro deterrente, forse ancora più semplice ed efficace e che può essere messo in atto dai residenti che sanno chi sono i giovani teppistelli; questo deterrente è lo stigma sociale, far comprendere cioè che le regole non scritte di una comunità escludono, bandiscono, coloro che deliberatamente non le rispettano. La punizione per questi giovani è auspicabile, soprattutto nel loro interesse, perché in futuro non compiano azioni più gravi per le quali potrebbero pagarne pesantemente le conseguenze.


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