Civiter si mette in marcia. Con la firma del protocollo, da parte dei sindaci di Terni, Rieti, Viterbo e Civitavecchia, martedì la sinergia fra i quattro Comuni è diventata operativa.
Gli incarichi La prima, dicono provvisoria, sede sarà localizzata nel Comune di Viterbo; mentre a coordinare il tutto – sotto il profilo politico – sarà il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli. Ma a Terni non è andata male. O, meglio, non è andata male ad Aldo Tarquini, l’ex direttore generale del Comune (ora in pensione) a cui è stato affidato il coordinamento tecnico di tutto l’ambaradan.
Civiter Alla base del progetto c’è l’attuazione di politiche di sviluppo territoriale, ma anche il sostegno agli interventi infrastrutturali, indispensabili per questi territori. A partire dal completamento dei collegamenti infrastrutturali – la superstrada Terni-Rieti-Civitavecchia, l’interporto di Orte e la piattaforma logistica di Terni e Narni. Senza distogliere lo sguardo dall’area metropolitana romana, facendo leva sulle filiere produttive legate alle specializzazioni dei quattro territori: i servizi logistici, la cultura e l’università, l’innovazione industriale, il turismo e il tempo libero.
I sindaci Simone Petrangeli, sindaco di Rieti, ha ringraziato «tutti i sindaci ed in particolare quello di Civitavecchia per il suo ingresso ed il suo fattivo apporto al protocollo», a cui Antonio Cozzolino sindaco di Civitavecchia, ha fatto eco: «Lo sviluppo integrato dei nostri territori rappresenta una prospettiva diversa del nostro futuro». Per Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo, «non siamo in concorrenza fra di noi, ognuno dovrà conservare la sua identità territoriale come valore fondante ma grazie alla reciproca collaborazione possiamo fare il bene dei nostri concittadini».
Di Girolamo Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, invece, ha spiegato: «Con oggi chiudiamo la fase preparatoria del progetto che ha visto alcuni rallentamenti per importanti scadenze istituzionali. Con la crisi economica si tende purtroppo sempre di più a ragionare nel proprio ambito e a rinunciare a progetti ambiziosi; con il Civiter invece i nostri quattro Comuni vogliano essere ambiziosi e ragionare con ampie prospettive, non a caso i punti più dinamici e oggetti di più attenzione da parte della Comunità europea sono le aree metropolitane o comunque le associazioni di Comuni. Da oggi parte un’esperienza che ci auguriamo possa essere di riferimento ed esempio positivo per il resto del Paese».