di Giovanni Cardarello
Dovranno rispondere di sfruttamento del lavoro minorile e mancata assoluzione dell’obbligo scolastico, il titolare di una sartoria e due genitori residenti a Perugia. La procura guidata da Raffaele Cantone ha concluso le indagini preliminari partite da un normale controllo da parte delle forze dell’ordine. I fatti risalgono allo scorso maggio e coinvolgono una ragazza di 16 anni, avviata al lavoro in sartoria dai propri genitori.
Lavoro che però, vista la giovanissima età , la ragazza – secondo l’autorità giudiziaria – non avrebbe potuto svolgere senza prima aver assolto l’obbligo scolastico e, soprattutto, senza la specifica autorizzazione da parte dell’Ufficio provinciale del lavoro. Come accennato, a valle di un controllo delle forze dell’ordine, la situazione è emersa in tutta la sua interezza determinando l’avvio di un’indagine formale da parte della procura della Repubblica. Indagine guidata e firmata dal pubblico ministero Laura Reale.
Nel mirino degli inquirenti, riporta il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria’, il titolare di una sartoria di Perugia, un 66enne di origine cinese, per aver «adibito al lavoro la minore» e i genitori della ragazza, rispettivamente 44 e 37 anni, anche loro di origine cinese, «soggetti che rivestono l’autorità di vigilanza sulla minore».
Il reato contestato, scrive sempre Il Messaggero, è riferito alla norma che «si applica ai minori dei diciotto anni, che hanno un contratto o un rapporto di lavoro, anche speciale, disciplinato dalle norme vigenti». Una norma che specifica il divieto di «adibire al lavoro i bambini» ad eccezione dei casi nei quali la Direzione provinciale del lavoro lo autorizzi «previo assenso scritto dei titolari della potestà genitoriale».
Autorizzazione che, però, può essere concessa solo ed esclusivamente per attività lavorative di carattere culturale, artistico, sportivo, pubblicitario e nel settore dello spettacolo, ed esclusivamente nel caso in cui non ne vengano pregiudicati la sicurezza psicofisica, il naturale sviluppo e la formazione del minore. Tutti fattori che, in questo contesto, sembrerebbero essere venuti meno. Le tre persone iscritte nel registro degli indagati sono difese dall’avvocato Leonardo Orioli, il titolare della sartoria, e dall’avvocato Andrea Galmacci, i due genitori.