Rifiuti, Paparelli: «Chiudere il ciclo, no agli inceneritori»

Il consigliere regionale del Pd e portavoce delle opposizioni: «Puntare su prevenzione, riciclo e recupero»

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Interrogazione del consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli, portavoce dell’opposizione, alla giunta regionale sul tema dei rifiuti. In particolare nell’atto si chiede se si intenda «confermare la volontà di chiudere il ciclo dei rifiuti evitando qualsiasi forma di incenerimento o termovalorizzazione in Umbria, tanto più nei cementifici di Gubbio e Spoleto, puntando invece sulla conferma delle previsioni di piano attuale o comunque sulle più moderne tecnologie, oltre che sulla raccolta differenziata, al fine di diminuire il conferimento in discarica, sviluppando con incentivi e risorse l’industria del riciclo».

Cosa prevede il piano regionale

Paparelli ricorda che il piano regionale dei rifiuti della Regione Umbria «prevede la chiusura del ciclo facendo minor ricorso possibile allo smaltimento in discarica puntando, al contrario, sulla prevenzione, sul riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero di altro tipo, nell’ottica di una visione circolare dell’economia. Nello stesso Piano – aggiunge – viene prospettato il potenziamento del sistema impiantistico di trattamento del rifiuto indifferenziato residuo attraverso interventi di adeguamento volti ad effettuare, sia il recupero della materia (nella forma tecnicamente ed economicamente sostenibile) che la produzione di Combustibile solido secondario (Css) da destinare alla vendita agli impianti di termovalorizzazione presenti nelle regioni vicine, ai fini del recupero energetico».

«Stop alla termovalorizzazione»

A giudizio di Paparelli, negli impianti umbri «deve assolutamente escludersi la possibilità di qualsiasi forma di incenerimento, in particolare nei cementifici di Gubbio e Spoleto e nel termovalorizzatore di Terni, che porterebbe non solo un peggioramento della qualità dell’aria in territori già in situazioni critiche, ma risulterebbe anche lesivo della stessa prospettiva di sviluppo dell’Umbria in cui innovazione e sostenibilità debbono essere le direttrici chiave. La Regione Umbria – spiega Paparelli – ha messo in campo negli ultimi anni politiche volte ad aumentare la raccolta differenziata, con particolare riferimento all’obiettivo del 72,3%, al fine di ridurre al minimo i conferimenti nelle discariche ed i rifiuti residui non riciclabili». Paparelli spiega poi che «l’obiettivo di un moderno strumento di pianificazione nella gestione dei rifiuti deve essere la sostenibilità ambientale ed il miglioramento della qualità della vita. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti – conclude -, devono assumersi a riferimento culturale modelli organizzativi che mettano al centro politiche ed azioni concrete volte al contenimento della produzione di rifiuti ed al massimo riutilizzo delle materie contenute nei rifiuti stessi».

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