Salta il capodanno RAI in Ast: rinviato di un anno

Terni – La decisione era nell’aria ma l’ultimo Dpcm ha tolto i residui dubbi. La trasmissione ‘L’anno che verrà’ si svolgerà nel 2021. Focus sul diritto di prelazione

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Le misure contenute nell’ultimo Dpcm, ma pure il clima generale di incertezza e l’impossibilità di fare programmi certi, senza che le carte in tavola possano cambiare da un giorno all’altro. La decisione era nell’aria ma ora è stata assunta, di concerto fra Regione Umbria e RAI, con l’Ast – che avrebbe dovuto ospitare l’evento nazionale televisivo – ‘spettatrice’ interessata e direttamente coinvolta. La trasmissione di capodanno ‘L’anno che verrà’, che sarebbe dovuta andare in onda dagli stabilimenti ternani di viale Brin, è stata rinviata di un anno e si svolgerà nel 2021 – salvo sorprese – con analoghe modalità rispetto a quelle previste. Un rinvio dettato dalla situazione pandemica e su cui sia la Regione che la RAI interverranno con una nota congiunta nelle prossime ore per spiegare le ragioni della decisione e, probabilmente, anche le volontà future.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La commissione di venerdì pomeriggio

III° commissione spiazzata

La notizia del rinvio arriva proprio durante lo svolgimento – iniziata alle 14.30 – della III° commissione in merito al Capodanno in Ast e, in particolar modo, alla variazione di bilancio da 150 mila euro – contributo proveniente dalla fondazione Carit in favore del Comune – da incamerare in vista del 31 dicembre. Il capogruppo del Pd Francesco Filipponi la comunica, il vicesindaco – nonché assessore alla cultura – mantiene l’aplomb: «Colpo di scena», esordisce ironicamente. «Grazie per la breaking news, dovremmo capirne – la reazione a caldo – la fondatezza: è un’opportunità che continuiamo a pensare che rimanga. Per quel che ci riguarda siamo pronti, verificheremo l’eventualità dell’annullamento: evidentemente, mia considerazione a cuore aperto, l’ultimo Dpcm ha prodotto degli elementi di riflessione. Comunque la convenzione riconosce alla Regione Umbria un diritto di prelazione per lo svolgimento del Capodanno Rai 2021». Ed è su questo punto che si apre un dibattito. Ma non solo: i consiglieri si chiedono che fine possano fare i 150 mila euro per un’iniziativa che non si terrà. Dubbio lecito.

LA CONVENZIONE TRA RAI, REGIONE E COMUNE DI TERNI – DOCUMENTO

L’Ast

Focus sul diritto di prelazione. Il timore per il 2021

La prima a porsi delle domande è stata Paola Pincardini di Uniti per Terni: «I 150 mila euro sono ancora in ballo? E la votazione deve essere sospesa a questo punto?». Giuli ed i consiglieri di maggioranza insistono sul fatto che finché non c’è la nota formale di rinvio si deve proseguire. Così sarà. Michele Rossi (Terni Civica), oltre a mettere in risalto la «tragicità» della notizia dell’annullamento del Capodanno 2020 a Terni, ha chiesto lumi sul diritto di prelazione: «Ho paura che in un contesto diveso, magari fuori dal Covid, il prossimo anno la Rai possa chiedere ulteriori risorse. In che modo si eserciterebbe? Rientriamo in concorrenza con le altre città per chi offre di più? Ci troveremo in difficoltà se i costi saranno superiori.  Mi auguro che non saremo costretti a fare causa alla Rai per far valere questo diritto». Luca Simonetti (M5S) e Alessandro Gentiletti (Senso Civico) hanno contestato non lo svolgimento dell’evento, ma rispettivamente la location ed il ruolo del Comune nel processo di organizzazione.

Bernocco e l’articolo 13 della convenzione

A seguire i lavori della III° commissione anche il dirigente Cataldo Renato Bernocco, a capo della struttura interdirezionale comunale creata ad hoc e referente per la firma della convenzione (che fu pubblicata in avvio di novembre sul portale della Regione, poi rimossa dopo poche ore): «Dispiace perché con i collaboratori abbiamo lavorato molto. Per quel che concerne la prelazione non posso che prendere atto di ciò che c’è scritto nell’articolo 13». Ovvero il diritto «in favore della Regione Umbria – si legge – a sottoscrivere con Rai Com la convenzione che avrà il medesimo oggetto e condizioni della presente, per la collaborazione alla realizzazione, nel territorio umbro, del prossimo programma di Capodanno che sarà trasmesso, salvo insindacabili esigenze di palinsesto, in prima serata, su Raiuno il 31 dicembre 2021. Resta inteso in ogni caso che il diritto di prelazione è subordinato alla effettiva decisione del Gruppo Rai di realizzare – a suo insindacabile giudizio – il programma di Capodanno. Qualora non dovesse essere trasmesso neanche il 31 dicembre 2021, il diritto di prelazione varrà per il primo programma di Capodanno che verrà trasmesso su Raiuno in prima serata negli anni successivi. Anche in caso di effettiva realizzazione della trasmissione 2020 in Umbria, Rai Com si mpegna a valutare prioritariamente la proposta di Regione Umbria per la realizzazione della trasmissione di fine anno 2021 nel capoluogo di regione». Poco prima delle 16 si arriva alla votazione: via libera con cinque voti favorevoli e tre astensioni. Ma il confronto è destinato a proseguire. Si attende la ‘lettera’ ufficiale da Rai e Regione. Con una certezza: «Non penso che potremo votare in consiglio una variazione di 150 mila euro per un evento che non si svolgerà».

Fabio Paparelli

Paparelli (Pd): «Giusto così»

«Come ho ribadito anche nell’ultima seduta dell’assemblea legislativa dell’Umbria, ritengo del tutto inopportuno investire oggi risorse regionali per sponsorizzare la trasmissione Rai ‘L’anno che verrà’ che sarebbe dovuta andare in onda dalle acciaierie di Terni il prossimo 31 dicembre». Lo afferma il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd), che aggiunge: «La scelta di rinviare questo evento va nella direzione da noi auspicata e non ha nulla a che vedere con le restrizioni previste nell’ultimo Dpcm del Governo. Finalmente il buonsenso ha prevalso – sottolinea Paparelli – e abbiamo scongiurato che andassero sprecate risorse pubbliche importanti finalizzate alla promozione dell’Umbria in un momento così delicato, senza considerare che non avrebbero di certo prodotto benefici per il settore turistico. Anzi. Auspichiamo pertanto che tali risorse vengano destinate più proficuamente ai ristori e al sostegno diretto degli operatori turistici in difficoltà e, se l’evento verrà spostato al prossimo anno, che venga almeno scelta – conclude – una location pubblica di maggior richiamo turistico rispetto alle acciaierie».

Pd e Senso Civico polemizzano con la giunta comunale

«Assistiamo basiti all’operato della giunta Latini che sul probabile annullamento del capodanno Rai alle acciaierie di Terni si è fatta trovare del tutto impreparata», dichiarano i consiglieri comunali del Partito Democratico e di Senso Civico in una nota congiunta. «Non bastavano – proseguono – i silenzi e le assenze sul dramma Treofan, sull’audizione angosciante dei sindacati degli operatori sanitari del ‘Santa Maria’ di Terni, sulle inefficienze sanitarie della Regione Umbria, ora apprendiamo che anche su questo annullamento la giunta Latini non ha toccato palla, ricevendo la notizia da alcuni consiglieri di minoranza. Un disastro per una amministrazione che, a braccetto con la Regione, si era già messa sul petto medaglie e medagliette senza approfondire i ritorni per il territorio e per la città di Terni, senza ascoltare le forze sociali e associative, senza richiedere un ruolo attivo in questa operazione. Era solo scattata la corsa a metterci soldi pubblici e ad essere presenti, ignorando ogni richiesta di approfondimenti. Ebbene si chiude male una vicenda iniziata non bene. Chiediamo alla giunta Latini di mettersi finalmente a lavoro per la città, di approfondire le questioni, soprattutto quelle dirimenti per Terni, tra queste sicuramente il futuro di Ast che, con il massimo rispetto per l’iniziativa Rai, non può essere racchiuso in una festa di fine anno».

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