Sangemini: no a esuberi unilaterali, stop stato agitazione

Verbale di accordo tra azienda e sindacati, confronto proseguirà con Mise e Regione

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L’incontro è avvenuto giovedì a Roma, al ‘tavolo’ – alcuni erano presenti in via telematica – c’erano il presidente di Ami, Massimo Pessina, l’ad Antonio Paganini e poi le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, insieme alle rsu di Sangemini e Gaudianello. Un confronto che è servito a sancire una ‘tregua’ tra le parti, attraverso un verbale in cui l’azienda ha preso, per iscritto, alcuni chiari impegni sul piano occupazionale, a fronte dei quali i sindacati hanno messo fine allo stato di agitazione in atto.

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Escluse azioni unilaterali

L’azienda – insieme a Pessina e Paganini c’era anche l’avvocato Adelio Riva – ha ribadito la necessità che il percorso concordatario – in particolare l’assemblea dei creditori fissata per i primi giorni di settembre – e il conseguente giudizio di omologa debbano svolgersi «nell’assoluta serenità e capacità produttiva di tutti gli stabilimenti». Le organizzazioni sindacali, preso atto delle esigenze che derivano dall’esecuzione della procedura concorsuale, hanno ribadito «la necessità di procedere all’attivazione di un percorso condiviso che escluda in maniera assoluta l’attivazione della procedura di licenziamento collettivo». Preso atto di tale richiesta, i rappresentanti del gruppo Ami si sono impegnati a «non assumere iniziative unilaterali» e ad attivare un tavolo di confronto davanti al ministero dello sviluppo economico e presso le Regioni interessate, con l’obiettivo di attivare tutti gli strumenti disponibili utili a salvaguardare l’occupazione e il reddito dei lavoratori dei siti produttivi coinvolti.

Al Mise a settembre

L’azienda si è quindi impegnata a richiedere, entro la prima decade di settembre, una convocazione al Mise, alla presenza delle Regioni interessate, per dare seguito agli impegni assunti attraverso il verbale di accordo firmato giovedì. Le parti si sono anche impegnate, inoltre, a rafforzare il confronto sia a livello nazionale che territoriale «per accompagnare e gestire tali processi in un’ottica di sviluppo e rilancio dell’azienda». Come detto le organizzazioni sindacali, prendendo atto degli impegni assunti da Ami, oltre a vigilare sul rispetto di quanto contenuto nel verbale hanno concordato di porre termine agli stati di agitazione attualmente in atto.

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