di Giovanni Cardarello
Nel bel mezzo di questa caldissima estate, non solo a livello meteorologico ma anche politico ed economico, arriva un’importante notizia per la gestione della sanità in Umbria. Lo scorso 15 luglio, ma la notizia è stata resa nota solo venerdì dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dall’assessore regionale alla salute Luca Coletto, sono stati siglati due verbali di accordo con i sindacati della sanità locale. Un passo importante che, in prospettiva, potrebbe garantire il reale adeguamento degli organici ai carichi di lavoro e l’incremento della tariffa per le prestazioni aggiuntive rispetto a quanto previsto della legge di bilancio per il triennio 2024-2026
Il primo accordo è stato siglato con la dirigenza medica veterinaria sanitaria e delle professioni sanitarie, il secondo è invece riferito al comparto. Nello specifico le due intese vanno ad impattare, positivamente, sulle attività di pronto soccorso, sull’attività di certificazione Inail e sulla retribuzione delle condizioni di lavoro e per le progressioni di carriera dei dirigenti. Vediamoli nel dettaglio.
Nel primo caso si tratta di un accordo relativo alle risorse stanziate per l’indennità di pronto soccorso per un dato complessivo di oltre 3 milioni di euro. Di cui 1.512.000 come arretrati per gli anni 2022 e 2023 e 1.566.000 a regime dal 2024. Il tutto al lordo degli oneri riflessi. Questi fondi verranno erogati alle aziende sanitarie e ospedaliere in proporzione al numero di ore lavorate dai dirigenti medici incardinati in turni di pronto soccorso. Farà fede la dichiarazione dalle aziende sulla base dell’organizzazione interna.
Nel secondo caso, in continuità con gli accordi regionali già siglati per le annualità pregresse, saranno trasferite alle aziende della sanità della Regione Umbria le risorse economiche destinate a remunerare l’attività di certificazione Inail e ad implementare i fondi per la retribuzione delle condizioni di lavoro e per le progressioni di carriera dei dirigenti. In questo caso i fondi coprono il 2023 e il 2024.
Entrambi i verbali di accordo sono stati già vagliati dall’esecutivo regionale e consentiranno da subito agli operatori e ai professionisti della sanità territoriale di avere l’adeguamento economico, così come previsto dal contratto nazionale di riferimento. Gli accordi, giunti a valle del confronto avviato lo scorso 9 aprile, sono stati siglati con l’unanimità delle sigle della dirigenza area sanità, FP CGIL Medici e Dirigenti sanitari AAROI EMAC – ANAAO ASSOMED – COSMED – FASSID – CISL Medici – FVM – Federazione CIMO FESMED – CIMO UMBRIA – FESMED – UIL FPL Medici. Ma non solo.
Nell’ambito del confronto tra Regione Umbria e rappresentanze sindacali del personale del comparto sanità – CGIL, CISL, UIL, FIALS, NURSING UP e NURSIND – è stato anche siglato, con l’unanimità delle sigle sindacali, il verbale di confronto del 18 luglio 2024 relativo alle prestazioni aggiuntive richieste al personale del ruolo sanitario da parte delle aziende ed enti del servizio sanitario nazionale.
Sono stati inoltre definiti i criteri, la tariffa oraria ordinaria e l’incremento tariffario alla luce delle risorse previste per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, quantificate per la Regione Umbria in 1.192.000 euro per ciascuna annualità, importo da intendere come limite massimo di spesa per la ritariffazione delle prestazioni aggiuntive.
Da segnalare, inoltre, il raggiungimento di altri due obiettivi di sistema. Il primo è l’aggiornamento delle linee guida regionali per lo svolgimento dell’attività libero professionale, il secondo è il delineamento delle linee di indirizzo alle aziende per l’istituzione dei servizi di guardia e pronta disponibilità. In tal senso è chiaramente indicato che dovrà essere prevista una guardia per unità operativa complessa in presenza di posti letto sub intensivi a carattere multidisciplinare e questo a garanzia della sicurezza di cure per medici e cittadini.
«Si tratta – spiegano la presidente Tesei e l’assessore Coletto in condivisione con le sigle sindacali della dirigenza firmatarie – di un passo avanti importante che consentirà di avviare la contrattazione decentrata nelle 4 aziende della regione, garantendo uniformità di applicazione del nuovo contratto collettivo nazionale 19-21 firmato il 23 gennaio 24. La decisione condivisa di iniziare proprio dagli istituti contrattuali a carattere economico – aggiungono – è stata presa dalla Regione per dare un’iniezione di fiducia ai dirigenti medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie che con abnegazione, garantiscono ogni giorno la salute ai cittadini».