Sanità, quell’avviso pubblico ‘snobbato’ dai ternani

Finalizzato a creare una graduatoria per assunzioni di amministrativi a tempo determinato, ha visto una partecipazione schiacciante da parte di persone residenti nel Perugino

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Un avviso pubblico per soli titoli, finalizzato a creare una graduatoria, valida per 3 anni, per eventuali assunzioni a tempo determinato (categoria D) di ‘collaboratori amministrativi professionali’ per le quattro aziende – due ospedaliere e due sanitarie – dell’Umbria. È quello che ha visto i termini scadere lo scorso 18 novembre ed a cui hanno aderito circa 230 persone – pochissimi gli esclusi – ora in lizza per una eventuale assunzione. Fin qui nulla di strano, comprese le modalità di pubblicazione che hanno rispettato i requisiti minimi. I ‘ma’, però, non sono pochi, al pari dei dubbi esternati da chi, come alcuni giovani laureati in cerca di lavoro o che svolgono impieghi non in linea con il proprio percorso di studi, avrebbe voluto prendere parte alla selezione e che non lo ha fatto, per varie ragioni.

Tempi e modi. E non solo

Il primo attiene le tempistiche e le modalità utilizzate per dare pubblicità all’avviso, aperto per 15 giorni – quando di solito altre procedure concorsuali si attestano sui 30 giorni -, mancante di riferimenti alle normative Covid che consentono di agire celermente e diffuso sul BUR dell’Umbria e sul solo sito web dell’azienda ospedaliera di Perugia. Proprio quest’ultimo aspetto – è una delle lamentele – avrebbe portato all’adesione di oltre il 90% di persone della provincia di Perugia, con le restanti del Ternano. Uno squilbrio in effetti ben superiore alla proporzione 1 a 3 che caratterizza i due territori sul piano dei residenti. Sempre la pubblicazione, limitata ai canali già citati, sembra un po’ cozzare con l’assenza del requisito della residenza in Umbria, per partecipare: servivano solo la cittadinanza italiana oltre al titolo di alcune classi di laurea. Forse, considerando anche l’assenza di concorsi per amministrativi da anni e di particolari requisiti per aderirvi, una pubblicità maggiore sarebbe stata più coerente con la natura stessa dell’avviso. Ma tant’è. Un’altra tematica che merita di essere analizzata, è quella dei potenziali conflitti di interesse nell’ambito della commissione nominata lo scorso 11 gennaio, in relazione ai profili da esaminare che, in taluni casi, opererebbero – fisicamente – già presso le aziende da cui provengono i commissari che dovranno giudicarli. Nulla che sia ‘fuori legge’, chiaramente, ma una riflessione sull’opportunità, dopo ciò che l’Umbria ha attraversato in tempi affatto lontani, è doverosa.

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