Scuole e polemiche: flash mob di protesta

Terni, i genitori chiedono di sapere che futuro si riserva alla scuola pubblica

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La definizione è tranchant: «I due volti della politica per l’infanzia del Comune di Terni: la festa in piazza di ‘Micromondi’, che celebra la modernità del sistema gestionale pubblico-privato adottato dall’amministrazione comunale e, sempre in piazza, il flashmob dei genitori di alcune scuole materne che da giorni attendono ancora una risposta da parte dell’assessore Riccardi sul futuro che questa vuole garantire alla scuola pubblica di Terni».

La protesta

La protesta

I fondi Futuro che secondo Andrea Fabbri, segretario regionale di Rinascita socialista, a cui si deve la definizione di cui sopra, sarebbe «sempre più incerto. L’amministrazione di centrosinistra pare decisa ad abbandonare il pubblico per favorire il privato. Lo ha fatto quest’anno e probabilmente porterà tutto a regime dal prossimo anno scolastico. Nella delibera di giunta con la quale il Comune raschia 85 mila euro dal fondo di riserva per ‘salvare’ i centri di Pollicino e Casa di Alice, si legge infatti la volontà di “integrare le risorse necessarie a garantire la prosecuzione delle prestazioni a supporto delle attività educative e didattiche” delle due strutture gestite dalla cooperativa Actl che evidentemente ha mal digerito il taglio inizialmente proposto».

La protesta Secondo Fabbri, «i privati e alcuni genitori vengono dunque ascoltati, altri, quelle delle scuole interamente pubbliche, no.  I genitori della materna di Campitello da giorni chiedono un incontro con  l’assessore Riccardi, ma la risposta tarda ad arrivare. Venerdì pomeriggio, invece, mamme e papà della Trebisonda di Borgo Bovio e di altre scuole hanno inscenato un flash mob in piazza proprio per chiedere lumi sulla scuola pubblica».

La situazione Nel 2011, ricorda il segretario di Rs, «ha chiuso la scuola dell’infanzia ‘Il Piccolo Principe’ di Collescipoli; nel 2015 chiudono le sezioni ponte di Marmore e Grillo Parlante, chiudono la sezione lattante de ‘Il Cucciolo’, riducono personale, orario e iscritti a Campitello, ‘Grillo Parlante’ e ‘Aula Verde’ e riducono il personale alla sezione lattanti di ‘Peter Pan’. In diversi casi la riduzione di personale è dovuta al pensionamento delle insegnanti, ma la legge, oggi, consente anche al Comune di Terni ‘cattivo pagatore’ di poter assumere nuovo personale da destinare ai servizi comunali. Su questo punto, però, l’amministrazione comunale non risponde e non vuole dire neanche il perché, accampando l’ennesima scusa di una richiesta di parere alla Corte dei conti, quesito che però a quanto pare non si vuole rendere pubblico. Il Comune di Terni – conclude Fabbri – ha fatto una scelta politica precisa: favorire i servizi privati in luogo di quelli pubblici. Lo dica chiaramente. E’ una scelta legittima che sarà rispettata».

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