
Due anni di reclusione: questa la pena patteggiata di fronte al tribunale di Perugia da una infermiera, caposala presso l’hospice della Usl Umbria 1 nel parco Santa Margherita, in via del Giochetto a Perugia. La donna era accusata, in via principale, di aver contaminato a più riprese – i fatti sono contestualizzati fra gennaio e settembre 2023 – le bottigliette di acqua utilizzate da una dottoressa della stessa struttura sanitaria, versandoci quantità variabili di un sedativo sottratto allo stesso hospice.
La stessa professionista si era accolta dell’adulterazione, evitando conseguenze per sé e facendo scattare le indagini dei carabnieri del Nas di Perugia che hanno portato l’infermiera 49enne ad essere indagata per diversi reati, fra cui atti persecutori e tentate lesioni aggravate. Ora si chiude il capitolo penale ma restano aperti quello disciplinare nei confronti della 49enne, attualmente sospesa dal servizio ma che rischia il licenziamento, e quello civile relativo ai risarcimenti nei confronti della dottoressa e dell’azienda sanitaria.