Sicurezza: «Il Comune di Terni è ambiguo»

Cecconi (Fd’I-An): «Politica degli annunci e arte di nascondere la spazzatura sotto al tappeto»

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di Marco Cecconi
Consigliere comunale di F.d’I.-An Terni

Delle due l’una. O a Terni un problema-sicurezza non c’è: e allora non si capisce perché (in aggiunta agli strumenti e ai ‘tavoli’ che già esistono) il sindaco sia andato a firmare in Prefettura un ‘Patto’ anche con la Regione proprio per la sicurezza, poche ore dopo la retata della Polizia che ha portato a sgominare una pericolosa banda di ladri di nazionalità albanese. Oppure il problema esiste e impone soluzioni più avanzate: e allora è molto grave che lunedì pomeriggio in consiglio comunale, da parte della maggioranza e con il voto a favore di Forza Italia, si sia voluto in tutti i modi evitare di discutere del nostro atto di indirizzo, ricorrendo alla solita scelta farisea del ‘rinvio in commissione’.

Le contraddizioni, naturalmente, sono tutte in casa Pd. E basterà scorrere il calendario.

Primavera 2014: il sindaco Di Girolamo in campagna elettorale dipinge una città-che-non-c’è e straparla di ‘Terni città sicura’. Convinti dell’opposto, nel programma del nostro candidato-sindaco Paolo Crescimbeni denunciamo il negazionismo dell’amministrazione uscente, invochiamo una task force inter-istituzionale e un potenziamento di tutti i presìdi sul territorio, dalla polizia municipale alle telecamere di sorveglianza.

Autunno-2014: le classifiche nazionali vedono Terni precipitare in basso proprio per la sicurezza e includono la nostra città tra le venti città italiane dove sono più diffusi i furti.

1° dicembre 2014: con Crescimbeni, presentiamo un atto di indirizzo in materia, con il quale – dopo un’accurata diagnosi che al negazionismo non concede nulla – torniamo a proporre un tavolo di coordinamento (la ‘task force’) con Prefettura, Forze dell’ordine, commercianti e (innanzitutto) un incremento di uomini e mezzi per il corpo dei vigili urbani.

Passano tre mesi e nessuno avverte l’urgenza della questione, che continua a non venire calendarizzata nei lavori del consiglio comunale.

Febbraio 2014: questo silenzio assordante viene squarciato dalle sirene e dagli elicotteri della Polizia, che arrestano i componenti di una banda di ladri professionisti. Con raro tempismo, il sindaco si precipita allora in Prefettura a firmare questo nuovo ‘Patto’: che, a tutt’oggi’, peraltro, nessuno sa in che cosa consista. Il nostro atto di indirizzo viene finalmente messo all’ordine del giorno. Ma il capogruppo del Pd, Cavicchioli, si alza in piedi in consiglio comunale per dire che non c’è bisogno di nient’altro: c’è già il ‘Comitato provinciale per l’ordine pubblico’.

A parte il fatto che i tafferugli post-partita al ‘Liberati’ (ordine pubblico) non c’entrano proprio un bel nulla con i furti negli appartamenti e microcriminalità diffusa (sicurezza), la domanda è: se non c’è bisogno di nient’altro, Di Girolamo che ‘Patto’ ha firmato in Prefettura?

Siamo alle solite. L’amministrazione procede con la politica degli annunci e l’arte di nascondere la spazzatura sotto al tappeto. E in suo aiuto arriva persino il sottosegretario Bocci, che dice che le classifiche vanno sapute leggere: appunto.

Nel frattempo, il consiglio comunale lunedì pomeriggio ha deciso di non decidere.

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