Un paio di settimane fa era arrivata una prima, clamorosa, sentenza del Consiglio di Stato che aveva dato ragione alla Banca Popolare di Spoleto, pronunciandosi contro il commissariamento proposto dalla Banca d’Italia nel febbraio 2013. Adesso arriva un altro giudizio importante.
La nota «La stessa corte – si legge in una nota firmata da ‘Gli amici di Bps e Scs’ – ha accolto buona parte del ricorso promosso anche dalla Spoleto Crediti e Servizi, l’allora controllante della Banca Popolare di Spoleto» e la cosa viene accolta con grande favore, visto che «sin dalle prime azioni messe in atto dagli uomini di Palazzo Koch nei confronti della Bps; solidamente, alcuni dei più importanti rappresentanti della Scs si erano mossi contro l’anzidetto intervento considerandolo inopportuno ed illegittimo».
Antonini In particolare, scrivono ‘Gli amici di Bps e Scs’, «va evidenziata la figura del presidente, Giovannino Antonini che, in questi due anni, nonostante le innumerevoli difficoltà che hanno reso il percorso più che tortuoso, non ha mai smesso di credere nella correttezza dell’operato degli organi della Bps e della sua controllante, ovvero in ciò per cui ha investito risorse e cuore per quasi un ventennio».
La magistratura Rivolgersi e confidare nella magistratura «per fare chiarezza su quanto accaduto – si legge ancora nella nota – ha rappresentato coerenza e continuità di azione secondo un principio di rettitudine distintivo degli organi di gestione della Banca Popolare e di tutti coloro che hanno avviato i ricorsi contro Banca d’Italia ed il ministero delle finanze, al fine di ottenere debitamente giustizia».