Sono entrati in pieno giorno, dopo aver tenuto d’occhio la signora – unica persona in casa a quell’ora di martedì mattina – che poco dopo le 11 è uscita per sbrigare delle commissioni. E la banda, sembra composta da quattro elementi più uno a fare da ‘palo’, è entrata in azione. Svaligiando la villetta, che si trova a Santa Lucia di Stroncone, portando via tutto ciò che sono riusciti ad arraffare nei pochi minuti del blitz, che ha colpito la camera da letto e la cantina dell’abitazione. Per un bottino che, oltre al valore delle cose – perché accanto alla bigiotteria, l’amara conta parla anche di orologi, preziosi e altri ori di famiglia – pesa anche e soprattutto per i danni, per l’impatto psicologico e il dispiacere che fatti del genere lasciano nelle persone colpite.

Sul posto si sono poi portati i carabinieri per i primi rilievi e le indagini del caso. La banda – si apprende – sarebbe giunta in zona a bordo di un’auto di colore bianco. E al momento della fuga, sarebbero stati quattro i soggetti – vestiti di nero – pronti a lasciare la casa, chi dall’interno e chi dalle pertinenze, per poi salire a bordo dell’auto con il complice al volante e scappare in direzione Sant’Antimo/Collescipoli. Qualche elemento di partenza, si spera utile, ai fini dell’indagine ci sarebbe già. La speranza è che gli inquirenti possano dare un nome e un volto a chi non esita ad entrare nelle vite altrui, mettendole a soqquadro come le case che visita.
Un elemento al vaglio, che inquieta, è anche il fatto che i tre cani della famiglia colpita, solitamente pronti e ‘reattivi’, non abbiano mai abbaiato in tutti i frangenti del furto. Il dubbio è che siano stati ‘sedati’. Di sicuro i malviventi sono esperti del ‘mestiere’, non certo alle prime armi. Capaci di studiare il colpo in ogni minimo dettaglio e di tenere d’occhio ogni movimento delle vittime, accuratamente scelte.
«Queste cose addolorano – spiega una residente della zona – ma non ci diamo per vinti, e lo stesso, sono sicura, le forze dell’ordine che sono sempre presenti. Qui ancora c’è una ‘comunità’ capace di presidiare, per quanto possibile, la zona». E chissà che proprio da questo senso di comunità, da questa vita ‘di paese’ a cui le cose importanti raramente sfuggono, che non possano giungere proprio quegli elementi fondamentali per il puzzle investigativo. «La paura che queste situazioni si ripetano c’è – conclude la residente – ma c’è anche grande determinazione ad essere ancora più uniti ed efficaci». Da un lettore di umbriaOn giunge un’ulteriore segnalazione relativa a fatti precedenti con modalità simili se non identiche:: «Lo scorso 5 giugno, con l’analoga tecnica, sono stati compiuti due furti in zona Valenza con bottini ingenti».