di A.T.
Sala gremita di giovani studenti per il Safer internet Day 2020, il giorno della prevenzione e uso più consapevole del web, tenutosi a palazzo Gazzoli nella mattina di martedì. La conferenza, nata dalla collaborazione fra la polizia postale e delle comunicazioni e il ministero dell’istruzione, si è tenuta contemporaneamente a Terni e Perugia con l’obiettivo di sensibilizzare giovani studenti di alcuni istituti ternani e perugini riguardo un uso più consapevole di Internet.
I numeri
Solo nel 2019 e solo in Umbria si sono registrati cinque casi di cyber bullismo: un caso di diffamazione online, tre furti d’identità sui social network e uno di sextortion, il ricatto sessuale. Situazioni spiacevoli e pesanti che molte volte sfociano in problemi più gravi in cui a dover intervenire è proprio la polizia Postale.
I consigli
La questione dei rischi che si incorrono nell’uso inconsapevole di Internet è nota ai più, adulti e soprattutto giovani, maggiori fruitori dei social network. A dare consigli agli studenti su come utilizzare al meglio internet è stato l’ispettore Valentino Adriani:«Quando vi chiedono l’amicizia su Facebook o vi seguono su Instagram, prima di tutto dovete effettuare un ‘controllo di congruità’ per capire se quel profilo realmente corrisponde alla persona, per poi chiedere dove e come vi siete conosciuti» e ha continuato dicendo: «Lasciate tracce sui social che possano esservi utili un domani, se utilizzato in modo corretto Internet può essere una grande risorsa».
Sinergia scuola-polPosta
Non si tratta più di semplice avvertimento sui rischi che incorrono i giovani sulla rete ma di una vera e propria campagna di prevenzione per far sì che si evitino a monte problemi di cyber bullismo, come affermano due insegnanti dell’istituto ‘Angeloni’ di Terni:«È utile per i ragazzi sentire le forze istituzionali che danno informazioni più precise riguardo i rischi, i social fanno parte della vita dei nostri giovani». Un messaggio che si spera possa arrivare chiaro ai giovani d’oggi e che a sua volta possa spronarli a rivolgersi alle forze dell’ordine qualora fossero vittime di cyber bullismo. «Siate gelosi della vostra identità, ne avete solo una», ricorda Adriani.