Aumenti Taric Terni: «Più grande stangata nella storia del Comune»

Rifiuti, anche il M5S in tackle: «Ecco gli effetti della privatizzazione»

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del gruppo consiliare M5S Terni

Simonetti

Stanno arrivando in questi giorni le cartelle Taric con nuovi aumenti per i ternani. In tutta Italia dove aumenta la differenziata diminuiscono le tariffe, invece a Terni succede il contrario.

RIFIUTI, ASM APRE IL 2023 CHIEDENDO LA REVISIONE DEL PEF

Rincari anche del 10% in bolletta che sommati ai precedenti portano un aumento di circa il 40% negli ultimi due anni. E questo nonostante i dati record sulla raccolta differenziata che nel 2022 ha toccato quota 77%. Si tratta senza dubbio della stangata più grande nella storia del Comune di Terni. Ecco i primi effetti della privatizzazione di Asm voluta dal centrodestra che noi abbiamo combattuto con ogni forza negli ultimi dieci anni nel solo e unico interesse dei cittadini ternani. Cittadini che adesso sperimentano sulla loro pelle i primi effetti della svendita dei beni pubblici. E stavolta non può essere certo colpa del dissesto visto che la Taric è una tariffa volta a garantire l’integrale copertura dei costi del servizio rifiuti.

IL PEF 2022-2025: LO SCORSO ANNO +8%

Desta apprensione e stupore il fatto che il primo atto della nuova gestione privata di Asm sia stata la richiesta formale ad Auri di revisione in via straordinaria del piano tariffario dei rifiuti 2022/2025, che potrebbe rappresentare il preludio di nuovi aumenti. L’operazione di cessione ad Acea di Asm danneggia la città, indebolisce i servizi pubblici e apre la strada ad una logica di sfruttamento del territorio inaccettabile, rafforzando gli interessi del socio privato e di chi vede nell’incenerimento il naturale epilogo del ciclo dei rifiuti.

28 DICEMBRE 2020, ARRIVA LA TARIC: PREOCCUPAZIONE

Non resteremo a guardare i rincari nelle bollette e non permetteremo che Terni diventi ancora più terra di sfruttamento. Abbiamo fatto una tenace opposizione per difendere la qualità dei nostri servizi pubblici ed il diritto alla salute dei ternani. L’amministrazione del sindaco Latini ha invece deciso di agire in perfetta continuità col passato. In caso di vittoria alle prossime elezioni amministrative apriremo subito una commissione d’inchiesta sugli aumenti tariffari di Asm e Sii, cosa che in questa consiliatura la maggioranza ci ha negato più volte.


di Francesco Filipponi
capogruppo Pd Terni

Filipponi

Stanno arrivando in questi giorni gli avvisi relativi alla Taric 2023 ed è purtroppo facile constatare aumenti medi sugli avvisi 2022, in attesa del conguaglio di fine anno, di circa almeno il 7% per famiglie ed imprese. Se si raffronta l’importo della Taric del 2023 con la Tari del 2018 sempre di Terni, ovvero quella vigente con l’amministrazione di centrosinistra prima della fine della precedente consiliatura, si arriva ad aumenti in 5 anni di circa il 40%.

Con la vigenza della stessa gara d’ambito il centrosinistra riuscì ad abbassare l’allora Tari per l’anno 2018 del 6%. Lo stesso centrosinistra ha infatti creduto sempre dopo averla introdotta, nella bontà della raccolta differenziata porta a porta. Grazie alle economie dovute alla raccolta differenziata che a Terni aveva già raggiunto nel 2018 il 75%, le utenze domestiche, rispetto al 2017, pagarono il 6.66% in meno, quelle non domestiche il 6.40%.La riduzione fu possibile per un risparmio di 2 milioni 826 mila sui costi del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani, effettuato da Asm.

L’assessore Masselli con Filipponi

La tariffa puntuale dappertutto ha lo scopo di premiare con ribassi i comportamenti virtuosi grazie alla minore produzione di rifiuti ed alle risorse prodotte dal riciclo di materia prima seconda che abbattono le tariffe, a Terni gli aumenti colpiscono anche chi non arriva al numero minimo di conferimenti di indifferenziato. In sede di discussione dell’introduzione della tariffa corrispettiva alla fine di dicembre del 2020, dopo aver ascoltato associazioni e amministratori di condominio, presentammo all’amministrazione una serie di proposte emendative, tutte respinte.

Abbiamo già detto più volte e denunciato utilizzando lo studio della Uil gli aumenti enormi tra il 2020 ed il 2021. Fa peggio solo Vibo Valentia. Eravamo tra i pochi a chiedere alla amministrazione Latini di valutare con attenzione il passaggio alla tariffa per i rifiuti corrispettiva, soprattutto di fare attenzione al regolamento adottato. Temevamo, infatti, aumenti generalizzati sulle famiglie e sulle famiglie e così è stato. La realtà è anzi ancora più dura di ogni previsione. Con l’approdo alla Taric le famiglie ternane stanno pagando una tariffa spropositata.

Siamo lontanissimi dunque dai proclami dell’amministrazione Latini che parlava meno di tre anni fa di approdo a un sistema basato su chi più rifiuti produce più paga. Nulla hanno prodotto sul piano del contenimento delle spese le modifiche introdotte dalla modifica al Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani nel Comune di Terni approvato con Dcc n. 167/2020, rispetto all’applicazione degli aggiornamenti normativi e all’armonizzazione con il regolamento Taric approvato con Dcc 296/2020 e SS.MM.II (proposta 198629 del 16 dicembre 2022). È chiaro che il meccanismo è ingiusto e non premia chi differenzia. È chiarissimo che la responsabilità dipende da chi ha congeniato e adottato il regolamento.


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