Teorie su Monna Lisa, Tomìo nella ‘top four’

Terni, l’ipotesi dello storico dell’arte milanese fra le quattro del documentario ‘Identità Monna Lisa’ che andrà in onda su Mediaset

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di F.T.

Un documentario incentrato su quattro teorie relative al mistero della ‘Gioconda’, il ritratto più celebre di Leonardo da Vinci e dell’intera storia dell’arte. Una di queste è quella elaborata da Luca Tomìo, lo storico e critico d’arte che ha legato il genio toscano alla Cascata delle Marmore ed alla Valnerina ternana, attraverso la tavola ‘P8’ che sarebbe stata disegnata proprio durante il breve passaggio di Leonardo in Umbria.

Claudio Centioni

Teorie in lizza

A realizzarlo – si chiama ‘Identità Monna Lisa’ – è la Sydonia Entertainment e andrà in onda sulle reti Mediaset nel 2019, per celebrare il cinquecentenario della morte del talento del Rinascimento. «Un viaggio affascinante – spiega lo sceneggiatore, Claudio Centioni – che ci porterà a scoprire le principali teorie sull’identità della Monna Lisa, su chi si nasconde dietro a questo sorriso che ancora sembra così intraducibile. Luca Tomìo parlerà dell’identità che riporta ad Isabella d’Aragona che insieme ad altre, Pacifica Brandani nel Ducato d’Urbino, Lisa Gherardini a Firenze e Bianca Giovanna Sforza sempre a Milano, compone il mosaico del documentario».

«Ricerca scientifica alla base»

«Il nostro progetto – prosegue Centioni – ha una forte componente scientifica. Racconteremo sì le bellezze d’Italia entrando nelle storie dei vari protagonisti, ma c’è alla base una ricerca che ci ha portato a scegliere quelle che a noi sembrano le quattro principali teorie sulla Gioconda, sviluppandole in un documentario che speriamo sia interessante e al tempo stesso divulgativo».

La gioconda

L’idea di Tomìo

Spetta al protagonista spiegare cosa c’è alla base della sua teoria: «L’identificazione di Isabella d’Aragona – afferma Luca Tomìo – arriva al termine di una serie di percorsi di ricerca che sono di natura geo-morfologica, attraverso l’identificazione del paesaggio, stilistici, perché questi paesaggi sono stati eseguiti in un preciso momento, e cioè dopo l’estate del 1511, e per una serie di convergenze storico-politiche della Milano di quegli anni. Per semplificare si può dire che la copia del Prado della Monna Lisa ci aiuta a collocare fra il dicembre del 1511 e il febbraio del 1512, non solo la realizzazione dell’originale del Louvre, ma anche la copia del Prado di Francesco Melzi. Le due opere sono eseguite a Villa Caprio che era di proprietà del padre di Melzi, capitano delle truppe ‘filo Sforzesche’ che auspicavano l’insediamento sul trono del Ducato del famoso ‘duchetto’, il figlio di Isabella d’Aragona – Sforza, la duchessa defraudata del proprio titolo dall’usurpatore Ludovico Il Moro».

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