Terni, a questo Pd serve uno scossone

Il cammino verso il futuro è iniziato col fiato corto, diventato, molto presto, quasi un rantolo – Il corsivo di Walter Patalocco

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di Walter Patalocco

C’è chi dice no, come ha fatto in questi giorni l’ex assessore comunale di Terni, ed segretario della Cgil, Sandro Piermatti. E come si accingono a fare, sembra, altri personaggi di peso della sinistra ternana ed umbra. C’è chi s’alza in piedi e dice no a un Pd che progressivamente avrebbe perso di vista temi cari alla sinistra; ad un Pd che, a Terni (ma pure in Umbria) appare come asfittico, senza idee, con scarso coraggio. E dato che è il partito che governa, tutto ciò si riverbera sulla vita giornaliera dei cittadini.

Un Pd che per andare a ‘pescare’ i voti degli altri non si accorge di perdere nel frattempo i suoi, e insieme ai voti – questione più grave – perde energie, coscienza critica, idee, ossia la spinta vitale del confronto, della discussione, della proposizione di linee e comportamenti. Per non parlare del rapporto con la società, i suoi problemi, le sue necessità e aspirazioni.

Che è accaduto di quel Pd che nacque sembrando una risposta a chi aveva fame di democrazia, di partecipazione, di dibattito libero, di coesione, di solidarietà? E’ accaduto che fin da subito non si è riusciti a superare la divisione in due categorie: gli ex diesse e gli ex margherita. Difficoltoso trarre dal passato solo esperienza. Il passo verso una politica nuova, moderna, riformista, che difenda i più deboli non può essere compiuto se la sollecitazione al confronto è sostituita da una competizione tra gruppi e capobastone.

Il cammino verso il futuro è iniziato col fiato corto, diventato, molto presto, quasi un rantolo. Il segnale di una malattia per curare la quale si sono subito proposti ‘i soliti’. Quelli che grazie a ondeggiamenti paurosi sono restati sempre sulla cresta delle onde. La conseguenza è stata la delusione di tanti, l’abbandono, l’aventinianesimo. Il silenzio.

Ben venga uno scossone, ma la scelta di andarsene portando via il pallone non aiuta specie se tutto si risolve in un passo del gambero. Ma uno scossone serve: può essere un elettrochoc che o rinsavisce il paziente, o rischia di ammazzarlo.

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