Anziano perseguitato: scattano le misure

Terni, all’attenzione di procura e tribunale c’è finito l’episodio del 25 febbraio quando il 73enne era stato aggredito in corso Tacito

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Divieto di avvicinamento e, ovviamente, di avere contatti con la vittima. Questa la misura imposta dall’autorità giudiziaria – in particolare dal gup Federico Bona Galvagno che ha accolto la richiesta della procura di Terni, sulla scorta delle indagini condotte dalla squadra Volante e quindi dalla squadra Mobile di Terni – ad un ternano di 32 anni ed alla compagna 25enne, indagati per i reati di atti persecutori, lesioni e minacce. Secondo gli inquirenti, sono stati loro ad aver aggredito e – visto il numero degli episodi – letteralmente perseguitato un 73enne ternano dallo scorso ottobre a febbraio, attraverso tre distinti episodi.

Incubo

Quello finito all’attenzione della procura e del tribunale, relativamente alla misura imposta ai due, è stato quello dello scorso 25 febbraio, quando in corso Tacito si era scatenato il parapiglia. Il 73enne, sentito dalla polizia dopo essere finito in ospedale, aveva raccontato di essere stato avvicinato da un tipo che gli aveva porto la mano: «Volevo scusarmi con te». Pochi istanti per rendersi conto che si trattava dello stesso giovane che, insieme alla fidanzata, lo aveva bersagliato a fine ottobre in via Battisti – l’anziano era caduto rompendosi una spalla – e quindi pochi giorni dopo, appena dimessa dal nosocomio, in corso Tacito, costringendolo a rintanarsi in un negozio. Il 25 febbraio, sempre in centro, il tipo lo aveva colpito con un pugno facendolo cadere a terra e causandogli lesioni guaribili in dieci giorni. Una condotta addebitata, in concorso, anche alla fidanzata. I due – difesi dagli avvocati Massimo Oreste Finotto e Mara Provantini – sono stati sentiti lunedì mattina dal gup che ha convalidato la misura applicata dalla giornata di venerdì.

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