di S.F.
Ricavi delle vendite e prestazioni e proventi da servizi pubblici scesi di quasi 60 milioni e debito complessivo ridotto di oltre 80 milioni di euro. Sono alcuni dei principali dati – senza scendere troppo nei tecnicismi – del bilancio consolidato 2023 del Comune di Terni: l’approvazione è arrivata in occasione della giunta di giovedì. Si tratta dei conti legati alle società controllate e partecipate.
IL BILANCIO CONSOLIDATO 2023, LA RELAZIONE INTEGRALE E GLI SCHEMI
In sostanza è la fotografia della situazione economica, patrimoniale e finanziarie del gruppo comunale che, come noto, vede in prima battuta interessate FarmaciaTerni, TerniReti e Asm: «Si precisa che per l’anno 2023, a differenza del precedente esercizio non state valorizzate le voci di ‘fondo di dotazione e riserve di pertinenza di terzi’ e ‘risultato economico dell’esercizio di pertinenza di terzi’, poiché per le società Asm Terni SpA, Ferrocart srl e Umbriadue scarl è stato adottato il metodo di consolidamento proporzionale». Il motivo è chiaro: «Dal 2023 il Comune ha perso il controllo della partecipata Asm (e quindi delle società indirettamente controllate) a seguito dell’operazione di aumento di capitale da parte di Acea che ne ha acquisito il controllo». Si arriva ai dati.
Si parte dal risultato d’esercizio di gruppo: vale 35 milioni di euro, in aumento di oltre 12 rispetto al 2022. Un incremento dovuto per lo più «ai proventi finanziari e straordinari e da una diminuzione degli oneri straordinari». Il coefficiente di indebitamento scende da 1.43 a 1.16. Per quel che concerne i debiti si passa dai 417 milioni del 2022 ai ‘soli’ 332 milioni del 2023; quelli verso i fornitori (per citare una delle voci più rilevanti) sono scesi di 31 milioni. Capitolo crediti: anche in questo caso c’è un decremento (da 171 a 140 milioni di euro, oltre 50 sono verso clienti). Tutto bene dunque?
Di mezzo c’è anche il risultato della cosiddetta gestione caratteristica, ovvero la differenza tra i proventi ed i costi nel corso del 2023: «Rappresenta il risultato della gestione operativa dell’ente, al netto degli effetti relativi alla gestione d’aziende speciali e partecipate. Permette di avere un’immediata e sintetica percezione dell’efficienza produttiva interna e della correlata efficacia dell’azione svolta». C’è un decremento del 4,6% rispetto al 2022 perché si passa da 36,4 a 34,7 milioni di euro. Ciò è dovuto principalmente «ad una diminuzione dei ricavi che, tuttavia, è stato bilanciato da una contrazione dei costi proporzionale». Ad occuparsi della questione è stata la dirigente al governo societario Grazia Marcucci, firmataria del documento insieme all’assessore Michela Bordoni.