Terni: Carlo vive in auto da quando ha perso il lavoro. «Sogno una vita normale»

La Ford Ka è la sua casa attuale. «Finire in mezzo a una strada può capitare a molti. A chi non ha nessuno ed è vittima del precariato selvaggio»

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«Come si finisce a dormire in una macchina? Penso che possa capitare a tanti. A chiunque sia solo e non può essere accolto da nessuno, parenti o amici. A chi è vittima del precariato selvaggio dei nostri tempi e di chi sfrutta le persone senza offrire alcuna garanzia. Oggi sempre più persone vivono alla giornata e ritrovarsi per strada, purtroppo, è più facile di quanto si pensi. Sì, se le cose vanno male ci può essere un momento in cui sei costretto a renderti conto che non hai più nulla».

Difficoltà crescenti

Carlo Leo parla accanto alla sua ‘casa’ attuale, una Ford Ka del 1999 comprata usata nel 2018. Dallo scorso 27 dicembre dorme in auto nel parcheggio che si trova alla fine di via XX Settembre, in zona Cospea a Terni. Lui è di Roma e dal 2019 – in Umbria ci era arrivato per lavorare – sta a Terni. «Vivere per strada è ovviamente dura, ma meglio qui che a Roma. Lì sei costretto a combattere anche per un cartone e rischi di essere inghiottito dalla città. Qui le dimensioni sono più umane e anche la vita per chi non ha nulla, è più dignitosa». Una condizione nuova e dura che Carlo associa alla perdita del lavoro: «Andavo avanti a contratti a tempo determinato e l’ultimo, di sette mesi, alla scadenza non mi è stato rinnovato. Era un lavoro da 5 euro l’ora per un totale di circa 40 ore mensili, ma con i bonus mi consentiva di arrangiarmi. Prima abitavo in affitto in centro, poi sono diventato moroso e con lo sfratto mi sono rivolto alla Caritas ed al casale della parrocchia di Santa Maria del Rivo, in via Caproni. Anche lì alla fine non sono riuscito a sostenere le spese e me ne sono dovuto andare, ricevendo ospitalità per un po’ di tempo da un collega».

Il lavoro per riscattarsi

Alle spalle ci sono un paio di investimenti sbagliati – attività commerciali che non hanno avuto il successo sperato – e ora a far precipitare il tutto, racconta il 55enne, è stato il mancato rinnovo del contratto di lavoro: «Trovarne un altro si sta rivelando difficilissimo. Io so fare diverse cose, magazziniere, manutenzione del verde, pulizie industriali e aziendali, trasporti e consegne. Sto lasciando il curriculum a chiunque ma non è facile. Anche se spero che qualcuno possa darmi una mano». Oggi i pochi risparmi che ha da parte gli consentono di mangiare e di mettere benzina alla ‘casa’, soprattutto per difendersi dal gelo invernale. «Ho ricevuto accoglienza proprio in questi giorni con il progetto Emergenza Freddo a Terni, quindi almeno di notte uno spazio per dormire fra quattro mura, c’è. Vorrei però andarmene dalla strada, riacquistare una dignità che ho perso, tornare a una vita normale. Sogno questo, ecco: una vita normale».

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