Terni, case di riposo reinternalizzano il personale: «Bene»

Villa Rosalba e villa Aurora siglano un accordo con Fisascat Umbria e Fp Cgil di Terni per 41 addetti: «Da oggi saranno dipendenti diretti con il giusto contratto di settore»

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Grazie ad un accordo siglato con la Fisascat Umbria e la Funzione pubblica Cgil di Terni, due case di riposo nella provincia di Terni – villa Rosalba e villa Aurora – rinunciano alla pratica dell’appalto e riportano i dipendenti in seno all’azienda. L’accordo internalizza così 41 addetti – di cui gran parte lavoratrici con anni di esperienza – nelle case di cura: «Da oggi saranno dipendenti diretti con il giusto contratto di settore».

«Corretti contratti nazionali»

«Quello siglato oggi – evidenzia Simona Gola della Fisascat Umbria che ha lavorato al tavolo con il supporto della Cisl territoriale – ci auspichiamo possa rappresentare un cambio di tendenza, in un settore caratterizzato dal continuo peggioramento delle condizioni dei lavoratori, non ci capita tutti i giorni di intraprendere percorsi di re internalizzazione del servizio con l’applicazione dei corretti contratti nazionali di settore, il risultato ed ancora più importante perché realizzato tramite la concertazione sindacale. La rinuncia della pratica sistematica dell’appalto al minor prezzo, che spesso viene pagata dai lavoratori stessi in termini di diritti, è una scelta che la Cisl giudica assolutamente positiva. Le due strutture ternane potrebbero fare da apripista per altre realtà. Siamo fiduciosi». Soddisfazione anche da parte della Funzione pubblica Cgil di Terni, attraverso Valentina Porfidi: «Quello di oggi è stato un accordo che va verso la tutela dei lavoratori e la buona occupazione. Un risultato che, in qualche modo, ha un doppio valore anche alla luce del delicato periodo che stiamo attraversando. Il settore dell’assistenza alla persona è stato infatti al centro del dibattito nazionale e deve essere di assoluto livello in termini di professionalità e qualità del servizio». I lavoratori, assunti dal 2015 con un contratto depotenziato, proprio come conseguenza dell’appalto, grazie all’accordo avranno tra le altre cose più tutele, una paga oraria maggiore, il diritto alla quattordicesima mensilità, l’assistenza contrattuale sanitaria e previdenziale, così come stabilito dal nuovo contratto nazionale del settore ‘Uneba’ che è andato a sostituire il precedente.

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