di S.F.
«Abbiamo ‘affidato’ soltanto 23 alloggi perché molte domande hanno grossi problemi». Le parole sono dell’assessore Giovanni Maggi e fanno riferimento all’annosa questioen delle case popolari a Terni: l’aggiornamento è arrivato in occasione della I e II commissione congiunta per discutere dell’atto di indirizzo unitario sul tema.
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Non è una novità che la partita sia molto complessa da un punto di vista gestionale e amministrativo. D’altronde il tema è sul tavolo da anni. L’aggiornamento riguarda per lo più l’aspetto puramente numerico della situazione: «Sono state verificate – le parole di Maggi – oltre 79 domande. Purtroppo da una verifica attenta e scrupolosa, risulta che solo il 30% sono regolari». Questione di punteggi da rivedere. «Ne abbiamo ‘affidati’ soltanto 23, 11 in precedenza e 12 in questo periodo. Non ci sono ritardi da parte degli uffici. In grande maggioranza le dichiarazioni non sono conformi».
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Prima di una sospensione – coinvolti maggioranza e minoranze – per discutere dell’atto e di un breve intervento di Pierluigi Spinelli del Pd, sull’argomento si è esposta anche il consigliere Federica Mengaroni di AP (è con Claudio Fiorelli del M5S nella commissione sulle case popolari): «Bando complesso. Forse qualcuno non ha compreso la tipologia delle richieste e ci sono state incomprensioni. Gli uffici stanno facendo un ottimo lavoro, nulla da recriminare». In definitiva si continua a procedere con difficoltà. Bene, l’esito odierno? Tutto in stand-by in attesa di un confronto con la Regione per la legge regionale.