Terni, centri giovanili: lo scontro prosegue

Confronto in II° commissione consiliare su chiusure e bandi

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Faccia a faccia lunedì mattina in II° commissione consiliare tra i rappresentanti dei centri giovanili di Terni e gli assessori Elena Proietti e Marco Cecconi. Al centro della discussione la delibera di giunta dello scorso 28 dicembre – ‘l’amministrazione non intende proseguire con il servizio dei centri di aggregazione giovanile’ – e i bandi per le strutture de La Siviera, Sant’efebo e Macondo: esposta una lettera nella quale le associazioni hanno motivato le criticità formali e di contenuto.

CENTRI GIOVANILI: «CONGELATE I BANDI»

La posizione delle associazioni

Ad iniziare è stato Mauro Nannini dell’Actl: «Ci sono dei servizi – ha ribadito – dovuti a bandi in corso con il ministero, con i centri disabili, con le fondazioni che non possono essere interrotte così con una delibera. Abbiamo riscontrato un eccesso di discrezionalità nei criteri di trattamento. Altra criticità emersa, quella che ci ha fatto più male, non c’è stato in tutti questi mesi nessun tavolo di concertazione, non sono state mai sentite le nostre voci. Chiediamo di ritirare la delibera e auspichiamo l’apertura di un tavolo a cui possano partecipare tutti i centri giovanili». A seguire Marco Coppoli (Blob Siviera): «Non siamo contrari alla forma del bando in quanto l’amministrazione può decidere le forme di accesso alle strutture. Noi siamo contrari alle modalità. Non si tiene conto del lavoro svolto a costo zero che ha sviluppato una serie di progettualità su territorio alla ricerca di fondi; noi vogliamo condividere con l’amministrazione, apriamo un tavolo per discutere del futuro e del presente». Per Caterina Moroni (Demetra) «la nostra presenza così come la vostra disponibilità ad ascoltarci devono andare nella direzione dell’ascolto. Va salvaguardata la ricchezza dei progetti per la città». Infine Irene Loesch (Mandela): «Dobbiamo dialogare su questo concetto, il bene comune. I centri giovanili danno a questa città grande ricchezza: è un momento delicato di passaggio e di transizione e per questo è importante l’ascolto. Il progetto è stato mandato via da un luogo e noi non siamo centro giovanile».

CENTRI GIOVANILI: «VIA ENTRO IL 29 MARZO»

L’opposizione

Il gruppo M5S in Comune a Terni

Claudio Fiorelli (M5S) ha chiesto – in relazione ai progetti finanziarti ed in corso d’opera – se «i soldi devono essere restituiti dall’amministrazione nel caso fossero chiusi i centri». Quindi Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «C’è la volontà da parte dei centri di aiutare nella transizione e non arrivare a scontri che non fanno bene a nessuno. La delibera confonde realtà tra loro diverse: è stato convocato un tavolo quando la delibera è stata stesa? Cosa si è fatto per la partecipazione? Sono stati coinvolti i centri? Gestire insieme la transizione, è fondamentale. Nessuno di coloro che sono venuti qui ha detto che il bando non può essere fatto solo che la delibera è confusa». Paolo Angeletti di Terni Immagina ha chiesto «a chi conviene chiuderli visto che costano zero?». Thomas De Luca (M5S) ha sottolineato che «l’errore più grave è quello di confondere le procedure di affidamento e i soggetti che fanno servizi nei luoghi con quello che rappresentano queste realtà. Questi soggetti hanno svolto dei servizi importantissimi; non è minimamente accettabile cancellare realtà che animano e supportano il tessuto sociale di questa città». Poi Francesco Filipponi del Pd: «Alcune aree di questi centri che operano in zone della città sono importanti sia per l’attività sia per il lavoro m svolto sul territorio. Sono un punto di riferimento anche per ragazzi che hanno fragilità e sono stati aiutati per l’inserimentosociale. Nessuno ne fa una questione relativa all’iter per pubblicare il bando se ne fa una questione di scelta. Mancanza di concertazione al fine di definire anche paletti più astringenti. C’è uno slittamento anche nei tempi di presentazione del bando. Chiedo che si faccia una riflessione più attenta, con assoluto rispetto da entrambe le parti». Domande anche da parte di Luca Simonetti (M5S): «Sono state valutate le politiche giovanili e la direzione che si vuole intraprendere? Che tipo di strategia ha l’Amministrazione ? Parla e agisce con cognizione di causa a tutti i livelli? Ecco, io faccio queste domande».

I consiglieri di maggioranza

Cristiano Ceccotti

Cristiano Ceccotti (Lega) ha parlato di «legge che impone logiche di trasparenza. Nel bando ci sono dei punteggi in base agli anni di esperienza. Si parla di attribuzioni di sede non di finanziamenti. Non voglio stravolgere i rapporti. Bisogna far crescere quei soggetti che si occupano di sociale. Il bando va in questa direzione. Anche noi faremo una analisi di tutte le strutture. L’amministarzione non può dare sedi con affidamenti diretti». Sulla stessa lunghezza d’onda Lucia Dominici di Forza Italia: «Le cose come erano non andavano bene e bisogna rifarle in nome della trasparenza. Vorrei capire se i costi siano effettivamente zero». Quindi l’intervento di Michele Rossi (Terni Civica): «Dà enormemente fastidio che questa storia venga considerata come sopruso. I presenti lamentano una concertazione, altra criticità riguarda i progetti con partenariati importanti con i ministeri. Chi come me si è impegnato nella progettualità sociale posso testimoniare un grande lavoro. Questo dimostra una grande progettualità e la capacità di fare rete. Vorrei capire come l’assessorato intende gestire i progetti in corso, come risponde alla mancanza di concertazione. Tutta la tematica andava gestita con maggiore sensibilità e rispetto». Il presidente della commissione consiliare in questione, Orlando Masselli (FdI), ha puntualizzato che «non è vero che nel 2017 ci sono stati zero finanziamenti. Vorrei capire come si rendicontano i soldi spesi».

L’assessore Proietti: «Mi auguro partecipiate al bando»

Elena Proietti

L’assessore alle politiche giovanili ha ascoltto le rimostranze delle associazioni ed ha replicato: «Non voglio fare polemica, nessuno nega l’importanza delle attività. Ma la nostra amministrazione, in questa vicenda, si muove seguendo due linee guida ben precise: c’è una delibera del commissario che dice che l’affidamento del patrimonio comunale non può avvenire in maniera diretta; tutto avrà una evidenza pubblica perché questa è la nostra politica. Ho chiesto alla dirigente di prorogare la data di scadenza del bando fino al 23 febbraio in maniera tale che tutti possano concorrere, al di là di ogni intervento che, non certo da parte delll’amministrazione comunale, volesse alimentare la polemica. Sto aspettando una risposta. Io mi auguro che voi tutti partecipiate al bando. A seconda dei progetti ci sarà una riduzione in percentuale dei canoni per come è previsto dai regolamenti comunali».

L’assessore Cecconi: «Stesse condizioni»

Il ‘titolare’ del welfare ha chiuso affermando che «conviene a tutti restare sulle fattispecie in oggetto, dividendo le associazioni che possono essere giovanili o per anziani, dalla mera assegnazione degli immobili tramite bando pubblico. Questa amministrazione ha scoperto che nelle assegnazioni precedenti alcuni immobili non erano accatastati, in alcuni casi i canoni pregressi non pagati al comune, in altri ulteriori tipi di problemi urbanistici. Questa amministrazione ha il dovere di ripartire dal concetto semplice di mettere tutti nella condizione di partecipare».

I rischi

Marco Cecconi

«Lunedì mattina – la nota dei consiglieri di M5S, Pd, Senso Civico e Terni Immagina – abbiamo ascoltato in seconda commissione i rappresentanti dei centri di aggregazione giovanile. Nessuno ha chiesto di essere esonerato dal bando e non lo chiediamo noi. Chiediamo soltanto che la delibera venga ritirata perché la procedura che prevede è confusa e frettolosa. Mette insieme, infatti, realtà completamente diverse fra loro, andando a colpire anche il progetto Mandela ed il centro diritti umani. Inoltre, pregiudica gli affidamenti, anche con la casa circondariale, che molte associazioni hanno in itinere e farà perdere fondi e tempo alla città, creando un vuoto che difficilmente sarà colmabile. I centri hanno chiesto di ritirare la delibera e si sono resi disponibili a gestire insieme la transizione e aiutare nell’emanazione del nuovo bando. Noi sosteniamo la richiesta e ci auguriamo che anche la maggioranza la prenda in considerazione. Tralasciamo in questa sede, inoltre, che l’amministrazione ha concesso nelle settimane scorse 130 mila euro a Macchine Celibi, soggetto che opera sul mercato e non associazione come quelle udite oggi, per la gestione dei centri giovanili».

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