Terni, Cesar Group: rischio sopravvivenza

Situazione drammatica per lo storico istituto di vigilanza: turni garantiti fino al 31 maggio. Poi solo dubbi e timori per i 14 lavoratori

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È pesante la situazione alla Cesar Group, storica società di vigilanza di Terni. Allo stato i quattordici lavoratori ancora in forze – operativi allo stato sarebbero cinque/sei, con gli altri in ferie – hanno i turni definiti soltanto fino al 31 maggio. Dopo quella data, è tutto in dubbio, inclusa la sopravvivenza stessa dell’istituto.

Pezzi persi Dopo aver perso via via importanti appalti – fra cui quelli per la vigilanza in Ast, con tanto di complicata vertenza, per gli uffici giudiziari di Perugia e Terni ed altri ancora – ad oggi la Cesar è attiva presso la Coop di via Gramsci, la procura ed il tribunale di Spoleto e la centrale operativa.

Forti timori Certezze allo stato non ce ne sono e per i lavoratori – che non percepiscono stipendi da otto mesi – e le loro famiglie, la preoccupazione aumenta di ora in ora. Il capitolo stipendi arretrati riguarda anche unità lavorative che, nel tempo, sono uscite dall’azienda, trovando occupazione altrove. Per il territorio ternano, già colpito duramente dalla crisi, si tratta dell’ennesima situazione che rischia di far perdere altri posti di lavoro.

Il sindacato Matteo Lattanzi (Filcams Cgil): «Ancora non abbiamo l’ufficialità da parte dell’azienda di eventuali ‘scossoni’ relativi agli appalti in essere. Augurandoci le migliori sorti per questa storica realtà ternana, chiediamo l’applicazione del contratto collettivo nazionale e l’interesse di tutti gli organi competenti, in particolare nel momento in cui dovessero subentrare società diverse dalla Cesar nei servizi che questa attualmente svolge».

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