di S.F.
Nessuna modifica prevista – per ora – alla ciclabile tra Pentima e la stazione. E ‘scontro’ interno in Comune sulle cosiddette zone 30: sono le principali curiosità emerse giovedì mattina a palazzo Spada nell’ambito delle delucidazioni tecniche in merito alla realizzazione con fondi Pnrr del collegamento tra via Ialenti, a borgo Rivo, e via Bramante, con tanto di piano di esproprio da 52 mila euro.
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Rivo-Bramante. Lo ‘scontro’ interno
Protagonisti in tal senso il responsabile unico del procedimento Federico Nannurelli e la collaboratrice Silvia Tombesi dei lavori pubblici. Veniamo al dunque: da quanto emerso il cantiere per il primo tratto dovrebbe partire tra 40-50 giorni (la ciclabile tra via Bramante e via Battisti è già in sviluppo) ed i soggetti interessati dagli espropri sono circa una ventina. Fin qui tutto chiaro. Poi il confronto si è allargato perché Marco Cecconi (FdI) ha chiesto lumi sulla zona 30, se ce ne sono altre in progettazione per la città – a stretto giro, come noto, nascerà quella in strada di Cardeto – e le indicazioni del Mit. Argomento spinoso: «Ho avuto l’onere e la sventura di realizzare investimenti – l’esordio di Nannurelli – sulle ciclabili urbane ed extraurbane, ho maturato esperienze controverse perché gli interventi non vengono percepiti in modo positivo a Terni. Qui l’utilizzo della bici non è preponderante ancora. Mi sono trovato onestamente in difficoltà perché sono un sostenitore della sperimentazione a livello tecnico e quindi auspicherei che vengano adottate tecniche sostenute dagli studi ministeriali e dalle modifiche introdotte dal Codice della strada». Che significa? «Realizzazione in ambito urbano di bikeline e, dove possibile, istituire le zone 30. Se attuate, consentono di realizzare infrastrutture non impattanti su altre categorie di traffico. Parlo di soste e restringimenti stradali. Su questi temi mi sono dovuto scontrare con altre vedute da parte di altri uffici comunali, non hanno espresso parere favorevole a questa sperimentazione e di conseguenza ho dovuto dare corsi a progetti più tradizionali».
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Nessun’altra zona 30. Stazione-Pentima, no modifiche
Cecconi ha puntato sulle zone 30 a causa delle dichiarazioni del sindaco Stefano Bandecchi e di ciò che è accaduto a Bologna: «Bisogna fare una distinzione. Nel nostro caso è un breve tratto in strada di Cardeto e si riduce la velocità di marcia senza opere fisiche che compromettono la strada. Una scelta obbligata per il Comune. A Bologna invece riguarda tutto l’aambito urbano. Altre zone 30 previste a Terni? Per ora ora, vedremo se ci saranno ulteriori finanziamenti». Nel mirino dei consiglieri anche la ciclabile stazione-Pentima che, negli ultimi mesi, ha fatto innervosire più di qualcuno: «La ciclabile Rivo-Bramante è nel Pums – le parole di Roberta Trippini di AP – e collega la zona nord al centro, ok. Ma per l’altra ciclopedonale si possono prevedere miglioramenti? È pericolosa». Risposta negativa: «Lavori finiti e collaudati a dicembre, il tracciato è articolato ma non sono previste modifiche perché nella fase di attuazione sono già stati effettuati interventi correttivi», la replica del funzionario tecnico. Pressing anche da parte di Andrea Sterlini (AP) sul percorso stazione-Pentima, il presidente della I commissione: di mezzo ci finiscono il parcheggio Ast, le sbarre e le problematiche che ne conseguono. Anche in questo caso non si muoverà nulla: «La scelta progettuale è stata condizionata dalle imposizioni tecniche veicolate dallo stabilimento siderurgico e dalla fabbrica d’armi (Pmal, ndr). Hanno partecipato in modo incalzante, in particolar modo Ast». A breve si inizia.