di S.F.
«Quali sono i debiti riferiti al Comune e quelli alle partecipate? Qual è la società che ha inciso di più per questa esposizione?». Richiesta, spiegazioni, confusione e rinvio a giovedì per ulteriori dettagli, con input per la presenza in loco il sindaco Stefano Bandecchi in persona: un po’ di confusione mercoledì mattina a palazzo Spada per parlare del bilancio consolidato 2022 in III commissione. Alla fine niente voto, ulteriore confronto 24 ore dopo e via libera giovedì mattina con 5 voti favorevoli della maggioranza. Sono servite quasi quattro ore di discussione. Ora venerdì mattina il round in consiglio.
BILANCIO CONSOLIDATO 2022: DEBITI SU DI 64 MILIONI. I DETTAGLI
Il consolidato
Come noto si tratta di un adempimento tecnico – ne abbiamo già scritto la scorsa settimana, qui i dettagli – per avere un quadro generale sul risultato di gruppo. Il Comune, come spiegato in avvio dalla dirigente Grazia Marcucci, funge da ‘holding’ rispetto al mondo delle partecipate e da ciò si sviluppa tutta la parta tecnica/contabile. Cenni anche alla posta straordinaria per il fondo di rotazione che palazzo Spada ha contratto per l’aumento della massa attiva dell’Osl ed il coefficiente di indebitamento incrementato: «Se sale l’attività, salgono anche costi e debiti. Ma ciò non vuol dire che c’è stato un peggioramento», le parole della 48enne di San Giovanni Rotondo.«Il risultato d’esercizio è migliorato». Poi andrà via dopo una breve apparizione in aula del vicesindaco Riccardo Corridore. Bene, ma il focus si sposta su altro a stretto giro. Nel contempo per parlarne restano il responsabile del procedimento Sandro Mariani e la collega della Daf Raffaella Rossi. L’assessore Bordoni arriva alle 9.48.
PIANO INDUSTRIALE TERNI RETI: «NON INTERAMENTE POSSIBILE»
I debiti e le partecipate
Ci hanno pensato i consiglieri comunali Francesco Filipponi (Pd) e Josè Kenny (Innovare per Terni) ad entrare nei dettagli: «I debiti sono saliti da 352 milioni a 417 milioni di euro, a cosa è dovuta questa differenza? Lo stesso vale per l’esposizione debitoria verso i fornitori, da 197 a 236 milioni. Qual è la società partecipata che ha influito di più per questo risultato? Immagino che l’amministrazione debba attenzionare una strategia per un incremento del genere», il pensiero del capogruppo Dem. Il professore universitario ha invece chiesto quali sono i debiti verso altri finanziatori e deludicazioni sui 64 milioni in più rispetto al 2021: «Quanti sono del Comune e quanti delle partecipate?». A questo punto è entrata in azione la Bordoni: «Chi ci ha preceduto sa presentare meglio, questo è un atto dovuto e per quel che ci riguarda, dall’insediamento, abbiamo messo mano alle partecipate. Concordo con Filipponi, andranno attenzionate in ogni dettaglio perché non rappresentano per bilancio e operatività l’efficienza – la replica dell’assessore – che dovrebbero avere. Per il consolidato di mezzo c’è un fondo di anticipazione di liquidità da 27 milioni da finanziare, poi debiti strutturali e tecnici. Invito qualcuno della precedente giunta a parlarne», l’input per i presenti. Citato più volte Orlando Masselli (FdI), out nella circostanza.

La presenza del sindaco
Marco Cecconi (FdI) ha preso la palla al balzo dopo l’esposizione della Bordoni: «Chiedo la presenza del sindaco per illustrare gli elementi di indebitamento, si parla anche di partecipate». Ne nasce un confronto personale con l’assessore: «Qui stiamo parlando del consolidato e la richiesta è fuori luogo. Masselli conosce meglio di me la materia, esplicitatela voi». Poi grazie alla Rossi si è tornati su un binario più tecnico che politico: «Per il bilancio del Comune c’è una differenza di 27 milioni per il Fal. La differenza generale di 64 milioni? Quelli sono tutti i debiti, dalle elisioni si sviluppa questo risultato». Dal cantuo suo Mariani ha aggiunto che ciò dipende anche dal perimetro di consolidamento 2022 più ampio: «Si tratta della somma di tutti i debiti delle singole partecipate, mentre le partite infragruppo sono eliminate». Ma il tema restano le partecipate, c’è poco da fare.

Il rinvio
Il confronto politico si riaccende: «Ripeto, sulle scelte per le partecipate non è questa la sede, non entriamo nel merito. Altrimenti si stravolge l’ordine del giorno e Masselli conosce molto meglio di me i bilanci, questa è una commissione tecnica e io sono l’assessore al bilancio. In questa sede posso riferire io, il sindaco non rappresenta niente. E avete la relazione completa dal 18 settembre», ha puntualizzato la Bordoni. Cecconi non ha mollato la presa: «No, il bilancio consolidato è integrato da quello delle partecipate, è specificato nella relazione dei revisori dei conti». In chiusura a metterci il carico anche Francesco Maria Ferranti (FI): «Non condivido questo modo di replicare della Bordoni e oggi non possiamo concludere perché nel discorso rientrano anche le partecipate, chiedo di sapere come incidono. Poi se lo spiega lei, Bandecchi o Schenardi non cambia nulla». Alla fine si è spazientito anche Kenny: «Prendo atto che ho fatto domande semplici e non mi è stata risposta. Se non quella di leggere la relazione». Approfondimenti da perfezionare e tutto rinviato a giovedì mattina come comunicato dal presidente della commissione Claudio Batini.
IL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO 2022

La ripresa di giovedì
Vi risparmiamo gran parte delle ulteriori due ore di confronto – la dirigente Marcucci ha dato delucidazioni sui singoli punti richiesti, con lei questa volta anche Andrea Giuseppe Stentella oltre a Rossi e Mariani – di giovedì mattina. Più che intuitivo e fruibile lo schema sintetico consegnato ai consiglieri sulle singole partecipate: in sostanza emerge, come ampiamente prevedibile, che il balzo è dovuto all’operazione straordinaria tra Asm ed Acea. Motivo? 32 milioni di debiti in più arrivano da Umbriadue servizi idrici e 3 milioni da Ferrocart. Ci sono poi 2,7 milioni di euro da Umbria Distribuzione Gas. «Grazie all’ottimo lavoro del personale del Comune, ora ho le risposte che volevo. Si evince da dove arrivano i debiti ed i 32 milioni di Umbriadue sono un fardello», il commento di Kenny. Che poi è tornato sulla questione dei ricavi per la gestione di servizi, scesi da 140 a 96 milioni. Poi di nuovo confronto politico: «Oggi non stiamo parlando di ciò che faremo, ma della fotografia che deriva da scelte che fece la giunta precedente», ha ricordato Verdecchia. «Effettivamente servirebbe Masselli». Filipponi si è rifatto avanti per sapere quali azioni correttive intende fare l’esecutivo Bandecchi, poi alle 11.56 è arrivata la Bordoni. «Prendetevi la responsabilità – la provocazione della Proietti Trotti – di non approvare il bilancio consolidato visto che avete parlato male del lavoro della precedente giunta, questo non è un atto obbligatorio». A questo punto la dirigente ha snocciolato i singoli dati, le varie nozioni tecniche e la questione Fal: «I dati di raffronto tra 2022 e 2021 sono ‘diversamente leggibili’ perché l’anno scorso c’erano società non prese in considerazione per effetto della normativa vigente. Inoltre nel 2021 non c’era il bilancio di Umbria Distribuzione Gas in quanto non aveva fornito i dati utili, ora invece ha approvato il bilancio. Rispetto al 2021, l’operazione straordinaria su Asm comporta l’aggregazione dei dati contabili di Umbriadue e Ferrocart». Ribadita inoltre l’elisione delle partite infragruppo.
La conclusione e la polemica
Passa circa mezz’ora, si riprende. Kenny resta col suo dubbio sui ricavi, mentre Verdecchia parla di «dato più preoccupante» in riferimento ai 35 milioni di debiti in più a causa di Umbriadue e Ferrocart. Poi entra in azione Cecconi: «I revisori dei conti danno un giudizio positivo sul consolidato 2022, noi abbiamo messo in sicurezza Asm. Vorremmo un sussulto di dignità da questa maggioranza, chiediamo che siano coerenti e che non votino il bilancio. Vi lasciamo il voto». Non poteva mancare una breve replica dell’assessore Bordoni: «Non esiste confusione, è un atto dovuto. Mi dispiace che Masselli non ci sia stato né oggi né ieri, lui ha fatto presente in passato della bonta del lavoro svolto da voi e oggi ci dite che non votate il bilancio. Sottolineo che i debiti delle partecipate non rientrano direttamente nella nostra gestione finanziaria, gli uffici hanno rappresentato tutto in modo esaustivo. Noi non ci nascondiamo dietro a piccole provocazioni sterili. Da una parte proteggete ciò avete fatto e dall’altro ora ci dite che non approvate il bilancio 2022», il tackle della Bordoni. Ultima replica di Cecconi sul punto e poi votazione: via libera grazie ai cinque voti di AP. Venerdì mattina altra ‘maratona’?.