Terni: dall’incidente al suicidio. Tante domande sul caso dell’assicuratore ternano

Il professionista, coinvolto lo scorso 6 aprile in un grave incidente, è finito al centro di una vicenda che parla di risparmi spariti. Forse alcuni milioni

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L’attenzione degli inquirenti sulla vicenda – fatta emergere dal quotidiano Il Messaggero – è un dato di fatto. Ed ora, alla luce degli ultimi sviluppi, lo sforzo investigativo potrebbe rapidamente moltiplicarsi. Parliamo del caso dell’assicuratore ternano 50enne, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, finito sotto la lente perché sospettato di aver fatto sparire somme ingenti – stime ufficiali non ce ne sono, il timore è che si tratti di qualche milione di euro – affidategli dai propri clienti, fra cui numerosi professionisti ternani, convinti di fare investimenti più o meno remunerativi ma in un contesto di massima e reciproca fiducia con il proprio broker.

L’incidente

Lo scorso 6 aprile il 50enne – co-titolare di un’agenzia con sede a Terni – era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale autonomo, accaduto fra Narni Scalo e San Gemini, quando con la propria auto – un’Audi A6 – era finito contro un albero, senza lasciare segni di frenata anche se – va detto – il fondo stradale era umido per la pioggia caduta. Un impatto particolarmente violento in seguito al quale l’assicuratore aveva riportato gravi lesioni, tanto che tutt’ora – a distanza di un mese – si trova ricoverato in prognosi riservata e con un quadro clinico le cui conseguenze sono in costante valutazione ed evoluzione.

Con l’auto contro un albero fra Narni e San Gemini: 50enne ternano in prognosi riservata

Domande

Se quell’incidente sia connesso a quanto poi è emerso sul suo conto, peraltro oggetto di un’ispezione ancora in corso da parte della casa madre dell’agenzia assicurativa in questione, sarà oggetto di esame da parte degli inquirenti. In parte, i fatti oggetto di indagine – ovvero quelli relativi alle somme sparite e a cui il socio del 50enne sarebbe estraneo – erano già emersi prima del sinistro e quella parte di clienti che si era accorta, spesso tramite un’app, che qualcosa non andava, aveva già iniziato a chiedere conto degli ammanchi al professionista, in almeno un caso sporgendo anche denuncia.

Direttore di banca 50enne si toglie la vita

I conti correnti

Un sistema, quello che sarebbe emerso in maniera più chiara con il passare dei giorni, basato anche su cedole e documenti falsificati. Che fine abbiano fatto i soldi – risparmi, liquidazioni di una vita di lavoro, patrimoni familiari – è un’altra domanda, importante, riservata agli investigatori. Ma un dato di fatto è che almeno uno dei conti correnti riferibili al broker e da lui utilizzato, era stato acceso presso la filiale di Terni della banca diretta fino a pochi giorni fa dal 50enne spoletino che è stato trovato senza vita – si tratterebbe di un suicidio – nella prima mattinata di giovedì, nella sua casa di Spoleto. Elementi che, letti da soli, potrebbero non significare nulla ma che nella loro concatenazione, possono condurre l’autorità giudiziaria a porsi delle domande a cui rispondere. Nel contesto di una vicenda che, giocoforza, dovrà essere scrupolosamente chiarita in ogni passaggio e che potrebbe riservare, ipotesi alquanto naturale, ulteriori e significativi sviluppi.

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