di S.F.
Chi è disposto tra gli enti ad annullare i debiti di importo residuo fino a 1.000 euro legati ai carichi affidati agli agenti della riscossione per il periodo 1° gennaio 2000-31 dicembre 2015? Facile immaginare che siano pochini. Tra loro di certo non c’è il Comune di Terni che, in un atto firmato da ben cinque dirigenti, ha messo nero su bianco che non ci sarà alcuno stralcio del genere. Anche perché la cifra in ballo non è proprio bassa e c’è da considerare il dissesto finanziario. Palazzo Spada delibera l’esercizio d’opzione di non applicazione della misura, facoltà prevista da un articolo della Legge di bilancio pluriennale 2023-2025 del governo Meloni dello scorso 29 dicembre. Si parla di multe in maggior misura.
L’OSL DELIBERA IL PIANO DI ESTINZIONE DEI DEBITI
DISSESTO, RIFIUTI CREDITORI: ACCANTONAMENTI OLTRE I 15 MILIONI DI EURO
La chance stralcio ed il blocco
Il comma 222 dell’articolo 1 della Legge in questione dispone che «sono automaticamente annullati, alla data del 31 marzo 2023, i debiti di importo residuo, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali». Tuttavia per quel che concerne gli enti diversi da amministrazioni statali ed agenzie fiscali si parla ‘solo’ delle somme dovute «a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora; tale annullamento non opera con riferimento al capitale e alle somme maturate alla predetta data a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento». Bene. I Comuni, in questo caso creditori, possono bloccare l’applicazione del ‘taglio’ con adozione del provvedimento da approvare entro il 31 gennaio.
La previsione, l’Osl e la cifra in ballo
Da palazzo Pierfelici – da ricordare che il piano di estinzione dei debiti è già stato deliberato – si prevede un incremento della massa passiva complessiva del dissesto e quindi risorse necessarie in più per fronteggiare le istanze non accettate dei creditori fanno decisamente comodo. Non si stralcia nulla. Le cifre? L’ammontare dei ruoli iscritti dal 2000 al 2015 ha un residuo da poco meno di 17 milioni di euro (il riscosso totale supera invece gli 80 milioni) e dopo i vari calcoli il complessivo di sanzioni ed interessi risulta essere di 2 milioni 544 mila euro. Di mezzo ci sono anche le violazioni al codice della strada. Coinvolta la direzione ambiente, edilizia privata, polizia Locale, servizio strade/ infrastrutture a rete e l’ufficio tributi.
IL DISSESTO, LEGGE DI BILANCIO 2023 E POSSIBILI CONSEGUENZE
La motivazione
Potenziale impatto negativo – in caso di mancata adozione del provvedimento di blocco – per titoli non ancora prescritti, oltre 15 milioni di accantonamenti per i rifiuti della procedura semplificata Osl e partita chiusa senza troppi pensieri. La fetta maggiore dell’importo riguarda la polizia Locale (2,4 milioni), quindi la direzione attività finanziarie (97 mila euro), urbanistica (403 euro), ambiente (156) e 30 euro per i lavori pubblici. A firmare sono tutti i dirigenti interessati: Grazia Marcucci, Gioconda Sassi, Paolo Grigioni, Claudio Bedini e Piero Giorgini. Del tema se ne parlerà lunedì nella prima seduta del consiglio comunale. Nel contempo il nuovo collegio dei revisori dei conti (Carlo Ulisse Rossi, Rosella Tonni e Carlo Luigi Lubello) ha dato parere positivo lunedì.