Terni, dopo 10 anni ha chiuso il ‘Long Island’: «Covid e crisi hanno stravolto lo scenario»

Luca e Simona: «I proprietari dell’immobile hanno deciso di venderlo. Il virus pesa ma questo è il nostro lavoro e torneremo»

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di Francesca Torricelli

Una. E poi un’altra. E un’altra ancora. Sono sempre più le serrande di attività commerciali a Terni che vengono chiuse la sera per non essere poi riaperte il giorno dopo. È quello che è successo nei giorni scorsi allo storico ‘Long Island’ di via Fratini. Luca e la sua compagna Simona, che gestivano il locale da circa 10 anni, raccontano ad umbriaOn la loro storia e parlano di una «crisi e un declino che va avanti ormai da tempo».

Il centro impoverito

«Il centro di Terni nel corso degli anni si è impoverito sempre di più e sta lentamente morendo», affermano Luca e Simona. «La città non è più attrattiva. Fino ad alcuni anni fa nel fine settimana a Terni venivano persone anche da fuori che ora se ne restano nel loro paese o cittadina. Il declino è partito dal fatto che prima eravamo pochi locali in centro, col tempo ne sono nati sempre di più, poi è arrivata la crisi economica e infine il Covid che ha dato la ‘botta’ finale».

Gli immobili

Il Covid, evidenziano, «ha provocato la svalutazione degli immobili, delle attività di bar e ristoranti che oggi hanno un prezzo quasi dimezzato rispetto a qualche anno fa. Noi, che eravamo in affitto nel locale, in accordo con la proprietà abbiamo preso la decisione di concludere il nostro rapporto dato che i proprietari dell’immobile hanno deciso di venderlo ed interrompere con noi il contratto di affitto. Chi ha un immobile oggi se lo vede completamente svalutato e, al tempo stesso, vede le spese fisse lievitare. Per questo tende a venderlo piuttosto che affittarlo, è ovvio».

Uno dei tanti

Quella di Luca e Simona, purtroppo è solo una delle tante storie in città. «Forse siamo i primi a pagare le conseguenze del Covid, ma purtroppo sentendo un po’ anche i nostri colleghi nel mondo dei locali, di queste situazioni se ne stanno verificando e se ne verificheranno sempre più. Basta farsi un giro in città per rendersi conto di quanti negozi sfitti ci sono. E in questo l’amministrazione locale non aiuta. Ci dispiace tanto aver dovuto lasciare il ‘Long Island’. In dieci anni abbiamo creato un bel rapporto con i nostri clienti che sono diventati veri amici. Ma noi sappiamo fare solo questo e il nostro futuro sarà di certo in questo ‘mondo’. Dove e come non lo sappiamo ancora, ma torneremo, questo è sicuro. Alla fine vediamo questa situazione anche come un’opportunità per rimetterci in gioco».

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