Nuove aggressioni in carcere a Terni

Il Sappe torna a farsi sentire: «Contusi due agenti della polizia penitenziaria». Trovati quattro microtelefoni

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Doppia aggressione nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria di Terni nel giro di poche ore. A denunciarle è il Sappe: «Gravi episodi, accaduti anche perché non sono stati raccolti i nostri allarmi dei giorni scorsi».

Gli attacchi

Tutto è accaduto nella giornata di giovedì: «Intorno alle 12.30 un detenuto marocchino del reparto di media sicurezza, trasferito da pochi giorni dal carcere di Perugia Capanne per motivi di ordine e sicurezza, ha aggredito un agente per futili motivi. Poi, verso le ore 15, un altro ristretto, italiano, detenuto per violenza sessuale ed aggressione, sempre della sezione media sicurezza, si è reso protagonista di un’altra aggressione ad un altro poliziotto, poi ricorso alle cure del pronto soccorso». C’è dell’altro.

I microcellulari

Il Sappe mette in evidenza poi che «in tarda serata, dopo una perquisizione straordinaria, in sette celle perquisite sono stati trovati quattro microtelefoni cellulari. Tutto ciò è sintomatico della grave carenza di sicurezza dovuta sempre alla scarsa presenza di personale. Dal mese di giugno il penitenziario di Terni subisce passivamente assegnazioni ‘selvagge’ di detenuti, con un picco dalla fine di luglio, che sembra non avere una fine. Con tutte le problematiche legate alla riduzione di Personale di Polizia Penitenziaria che, con tre provvedimenti normativi a partire dal 2001 per arrivare alla famigerata Legge Madia, hanno visto gli organici umbri e quello di Terni perdere pezzi, con il piano ferie ancora in atto e con tutti gli eventi critici accaduti in questa estate, è stato e continua ad essere difficile gestire tali afflussi di detenuti. Fino a quando la polizia penitenziaria deve subire queste aggressioni?».

La sollecitazione

Per il segretario generale del sindacato, Donato Capece, «i detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono… ed è grave che siano stati sottovalutati gli allarmi che il Sappe dell’Umbria solleva periodicamente. Questa di Terni è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di detenuti ai danni di appartenenti alla polizia penitenziaria. A loro va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare i detenuti violenti; evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche».

La solidarietà di Nevi

«Voglio esprimere la mia solidarietà ai due agenti di polizia penitenziaria colpiti nella giornata di ieri da due distinte aggressioni da parte di detenuti». Ad affermarlo è il parlamentare di Forza Italia, Raffaele Nevi: «Questi due tristi episodi dimostrano plasticamente che la situazione nel carcere di Terni è delicata e per questo è necessario che il nuovo governo prenda provvedimenti immediati. Come giustamente sottolineano i sindacati, il sovraffollamento e la carenza di personale sono le criticità principali. Nei prossimi giorni solleciterò il governo e nello specifico il ministro della Giustizia Bonafede».

La Lega

«Vicinanza e solidarietà alla polizia penitenziaria di Terni per gli episodi di aggressione avvenuti all’interno del carcere e anche complimenti a tutti gli agenti per la serietà e la professionalità con cui hanno gestito la situazione». Sulla vicenda intervengono i parlamentari della Lega, il vicepresidente commissione giustizia alla Camera, Riccardo Augusto Marchetti, il segretario per l’Umbria Virginio Caparvi, Luca Briziarelli, Simone Pillon e il commissario Lega Terni, Barbara Saltamartini. «Si tratta dell’ennesimo campanello di allarme di una emergenza che non può più essere gestita con improvvisazione. È il momento che il ministro Bonafede dia le risposte che gli agenti aspettano da troppo tempo. Con la Lega al Governo ci siamo concentrati moltissimo sul settore penitenziaria e i numeri parlano chiaro: sono stati e saranno assunti circa 3.600 agenti di polizia penitenziaria dal 2018 al 2020, 971 vice ispettori (che aspettavano da 10 anni la conclusione del concorso) oggi sono stati assegnati, nuovo vestiario estivo ed invernale per il triennio 2019-2021. Sono 523 nuovi automezzi di varia utilità, abbiamo chiesto anche il taser da dare in dotazione alla polizia penitenziaria per evitare che situazioni come quelle avvenute negli scorsi giorni non si ripetano più, (ma è stato un altro dei ‘no’ dei 5 Stelle). Abbiamo stanziato i soldi per l’unità cinofila di Perugia e abbiamo costruito nuovi istituti penitenziari a Casale Monferrato, Grosseto e Forlì perché al sovraffollamento non si risponde con lo svuota carceri tanto caro alla sinistra. Temiamo che con il Pd al governo si prospetti un periodo buio per i nostri uomini e donne in divisa ma daremo battaglia».

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