Aggiornamento – «A seguito dell’articolo e delle mie rimostranze – aggiunge il genitore -, il responsabile della società che effettua il servizio di trasporto mi ha contattato, scusandosi e assicurando che si sarebbe attivato per scongiurare altre problematiche di questo tipo. Per questo lo ringrazio».
«È la seconda volta nel giro di qualche mese che lo scuolabus si dimentica di riportare mio figlio a casa dopo la scuola. Ora basta». A parlare è un genitore di Terni, dopo quanto (ri)accaduto giovedì mattina. «Ero sceso sotto casa – racconta – e vedevo che non arrivava. A un certo punto mi chiama la preside (si tratta di una scuola elementare cittadina, ndR) dicendomi che Paolo (nome di fantasia, ndR) era ancora lì da loro che il pulmino era ripartito senza di lui».
«Paolo – prosegue il genitore – è un bambino (ha 10 anni, ndR) affetto da disabilità e oggi si è messo anche a piangere, poverino. Abbiamo contattato l’addetta del servizio di trasporto, facendo le rimostranze del caso. E ci ha chiesto: ‘Ma oggi è andato a scuola?’. Ci sembra impensabile che non si accerti se tutti siano saliti a bordo prima di partire, che non abbia una lista o qualcosa che aiuti a impedire situazioni di questo tipo. La prima volta abbiamo abbozzato – conclude -, questa no».