Terni, entra in funzione il nuovo acquedotto

Inaugurata l’opera Scheggino-Pentima, 17 milioni l’investimento. Puliti: «Con questa opera complessa stop alle emergenze idriche»

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di F.L.

Tre anni di lavoro, 17 milioni complessivi di investimento, 25 chilometri di rete: taglio del nastro, mercoledì mattina, per una delle opere infrastrutturali più rilevanti degli ultimi decenni nella Conca, il nuovo acquedotto Scheggino-Pentima, realizzato dal Servizio idrico integrato. Dopo una visita al Campo Pozzi di Terria, da dove parte il nuovo acquedotto, la cerimonia di inaugurazione si è svolta alla Cascata delle Marmore, area al cui interno transitano le nuove condutture contenute in una struttura studiata per non impattare con l’ambiente. Presenti all’evento, tra gli altri, i vertici del Sii – a partire dal presidente Stefano Puliti e dall’amministratore delegato Tiziana Buonfiglio -, il vice presidente della Regione Fabio Paparelli, l’assessore regionale alle infrastrutture Giuseppe Chianella, il sindaco Leonardo Latini, i rappresentanti di Auri.

Società idrica soddisfatta

«È con soddisfazione e orgoglio – ha detto Puliti – che inauguriamo finalmente un’opera che si attendeva da 30 anni e permetterà alla Conca ternana di usufruire di acqua di qualità e quantità, mettendo fine a situazioni di emergenza idrica che spesso si verificano nel territorio. Sii è spesso accusato ingiustamente di essere un carrozzone inefficiente, ma questa opera, una delle più grandi in Umbria dimostra che la società è un’eccellenza. Fondamentale è stato il contributo della Regione, che grazie ai fondi europei ha garantito 14 milioni sui 17 complessivi dell’investimento, realizzato nei tempi previsti e anche con un risparmio di 500 mila euro».

Difficoltà e numeri

Non un risultato scontato, viste le complessità tecniche riscontrate e le polemiche sollevate dalle associazioni ambientaliste, oltre che un’indagine penale per turbata libertà degli incanti aperta nei confronti dei vertici del Sii e poi archiviata. «Nel corso dei tre anni – ha sottolineato l’ad Buonfiglio – abbiamo dovuto fronteggiare soprattutto alcune difficoltà legate alle falde, che presentavano delle criticità per possibili rischi di inquinamento microbiologico, ma che sono state superate». Poi l’amministratrice ha dato qualche numero. «L’opera – ha aggiunto – conta nove pozzi e ha una portata di 450 litri al secondo di acqua, che viene dal sottosuolo ternano e che servirà per 100 anni Terni e territorio amerino».

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