Terni, Intesa chiude in via Narni: scatta la protesta – Fotogallery

Il gruppo bancario ha deciso per il ‘taglio’ e martedì il Centro sociale Polymer si è mosso: «Ci sentiamo abbandonati». La presa di posizione di Intesa

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di S.F.

Una manifestazione di protesta per «difendere un servizio molto importante per la comunità, cercando di salvare posti di lavoro. Perché non vogliamo che il nostro territorio si impoverisca sempre di più». Questo il ‘claim’ con il quale il Centro sociale e culturale Polymer ha lanciato l’iniziativa in via Narni, dove martedì mattina c’è stato un presidio di fronte allo sportello bancario del gruppo Intesa Sanpaolo in fase di chiusura (ultimo giorno di lavoro il 24 marzo, poi fine della storia). Per tutti – poi magari saranno valutate le singole esigenze – è in arrivo il trasferimento nella maxi filiale di corso Tacito. Resta attivo anche il locale di via Brodolini.

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In circa cento per protestare

Nutrito il gruppo di persone – per lo più anziane, ma c’erano anche alcuni giovani – che fin dalle 9.30 si sono posizionate davanti allo sportello con tanto di striscioni. Da quanto risulta c’è stata la richiesta di lasciare quantomeno la postazione bancomat, ma l’aria non è delle più positive: «Disagi soprattutto per gli anziani e le persone più deboli. Difenderemo questo sportello perché è stato il primo di Terni in periferia ed è l’unico che ha l’accesso per le persone con disabilità», l’attacco del presidente del Centro sociale Polymer Bizzotti. «Siamo il sud della città, per la dirigenza di Intesa saremo anche ‘africani’. Non ci interessa, andiamo avanti. Vogliamo la soluzione. Stamane c’è solo una piccola rappresentanza dei cittadini coinvolti. Non spettava a noi prendere questa iniziativa, ma ai sindacati e alle istituzioni. Solo il prefetto si è fatto sentire. Tutti si devono preoccupare, è ora di farla finita con il piano di Intesa», l’amarezza per lo stop. Polizia di Stato e carabinieri si sono occupati di vigilare sul normale svolgimento della manifestazione.

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Il gruppo Intesa spiega. Niente ‘tagli’ di posti lavoro

Il nervosismo e la delusione dei clienti non si è fermata negli ultimi giorni, tutt’altro. UmbriaOn ha contattato Intesa Sanpaolo per alcune delucidazioni sul caso specifico: «La banca – il feedback ricevuto – sta continuando con il dialogo a livello territoriale e il potenziamento dei servizi aggiuntivi per limitare il più possibile i disagi, concentrando il flusso di clienti nelle filiali più grandi, efficienti e che hanno un numero di risorse maggiore per una clientela che ingloberà anche quella di via Narni. I contatti sono continui per evitare problemi e trovare soluzioni. Comprendiamo le necessità delle persone più anziane». Alla base delle chiusure nel corso del tempo c’è il piano di efficientamento della gestione e la digitalizzazione che ha portato ad un cambio delle abitudini. Da quanto appreso non ci sarà alcun ‘taglio’ dei posti di lavoro, ma solo una ricollocazione nelle altre filiali sul territorio.

M5S attacca

«Le forze politiche – la nota del M5S sul tema – che compongono la maggioranza, tra un litigio e l’altro sul futuro candidato sindaco, si accorgono solo oggi che insieme ai negozi stanno sparendo anche gli sportelli bancari. Varrebbe la pena sapere come si sono impegnate per evitare questa situazione, quanti incontri hanno fatto con gli stakeholders esterni, quanti con Sviluppumbria. L’ultima chiusura in ordine di tempo, quella dello sportello di Banca Intesa di via Narni, rappresenta una vera e propria mazzata per i cittadini del quartiere Polymer e della frazione di Collescipoli. Un’area altamente popolata della nostra città dove numerose persone, in gran parte anziane, hanno difficoltà a spostarsi per raggiungere gli ormai pochi sopravvissuti sportelli rimasti in città. Una continua sottrazione di servizi nelle zone periferiche che rappresenta anche un danno per il commercio. Quali soluzioni ha in mente la maggioranza, a parte coprire la città di lucine a led e dire che va tutto bene?».

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