Terni, giovedì due ore di sciopero in Ast

Segreterie dei metalmeccanici proclamano l’astensione. Fra le ragioni, la convocazione del 1° marzo ritenuta tardiva dalle sigle

Condividi questo articolo su

Due ore di sciopero di tutti i lavoratori di Ast e delle ditte terze. Lo hanno proclamato per giovedì le segreterie provinciali dei sindacati metalmeccanici Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl. I lavoratori del primo turno sciopereranno dalle 10 alle 12, quello del secondo dalle 20 alle 22 mentre il terzo turno non sciopererà.

Le ragioni Fra le principali motivazioni della protesta, la convocazione per il 1° marzo – ritenuta tardiva dalle sigle che il 9 febbraio avevano chiesto un incontro urgente – da parte dell’amministratore delegato di Ast, del tavolo in cui discutere delle problematiche del sito siderurgico di Terni. Fra i temi poi aggiuntisi, quello della sicurezza anche a seguito dell’incidente sfiorato domenica presso la linea Lac2 del reparto Pix1.

Perchè ‘urgente’ «La richiesta è urgente – avevano spiegato le sigle nella comunicazione dello scorso 9 febbraio – perché dall’ultimo incontro svolto al Mise non ci sono stati più aggiornamenti sull’andamento aziendale e sulle questioni aperte, poste da parte organizzazioni sindacali, che non hanno trovato e continuano a non trovare risposta. Anche nelle ultime assemblee sono emerse con forza preoccupazioni sull’andamento generale dello stabilimento da parte dei lavoratori che confermano uno stato di indeterminazione e di incertezza rispetto a quanto giornalmente sta avvenendo».

Le preoccupazioni Tra gli elementi di allarme che stanno preoccupando, e non poco, i rappresentanti dei lavoratori, c’è anche lo spostamento degli uffici commerciali dell’azienda – con relativo trasferimento dei dipendenti – a Milano, oltre che la presenza negli uffici di viale Brin, di certo non passata inosservata, di alcune figure esterne ad Ast. Si tratterebbe in particolare degli operatori di società di consulenza che stanno raccogliendo numeri e informazioni relativi al sito ternano. Tutte manovre, secondo i sindacati, in vista della vendita dell’acciaieria da parte di ThyssenKrupp, a questo punto ritenuta sempre più dietro l’angolo.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli