«Da pochi giorni, a livello nazionale, il Ministero dell’Interno ha reso note le assegnazioni di personale della polizia di Stato ai singoli territori. La provincia di Perugia si è vista assegnare 31 unità, quella di Terni 5. Di queste, 23 sono per la questura di Perugia e 2 per quella di Terni. Pur sapendo che il Giubileo del 2025 avrebbe comportato un maggiore incremento di personale nel territorio perugino, tutto ciò non giustifica questa sproporzione. Ricordo che a Terni nel 2023 sono andate in pensione 24 unità, il 2024 si chiuderà con 22 pensionamenti e il 2025 ne prevede 23».
Il grido di allarme è del sindacato autonomo di polizia SAP, attraverso il proprio segretario regionale Umbria, Claudio Nannini. «Già ora – afferma – per garantire la sicurezza nella città di Terni, il personale della questura lavora in straordinario per coprire l’ordinario. Personale che, peraltro, ha numerose ferie arretrate. Questo stato di cose non aiuta, e mi domando: fino a quando ogni singolo operatore riuscirà fisicamente a portare avanti questi sacrifici? Come dico sempre, il vero eroe non è colui o colei che porta la divisa. Ma i suoi cari che lo aspettano ogni sera a casa, sono loro gli eroi».
Nannini sottolinea poi come «ogni giorno, attraverso l’app YouPol, giungono segnalazioni da parte dei cittadini ternani a cui a fatica si riesce a dare risposta, un riscontro. Terni può certamente contare su un’autorità giudiziaria forte e preparata, che però necessita di una polizia giudiziaria altrettanto pronta e reattiva e la necessità di rinforzarla è assolutamente prioritaria. Fra l’altro, quando il personale è poco vengono meno anche alcune specificità di settore: il ‘tutti fanno tutto’ non va bene, non è sinonimo di qualità ed efficienza».
Il segretario regionale del SAP evidenzia poi che «la questura di Terni è una delle più virtuose d’Italia, come confermano anche i dati del terzo trimestre 2024. Questo risultato è merito di ogni singolo sacrificio che ho descritto. Per questo intendo rendermi portavoce, anche in sede ministeriale, di una situazione non più sostenibile».