Resta complicata la situazione per i ventuno lavoratori della Terni Industry (ex Neofil) anche se, proprio nel giorno in cui il tribunale di Terni, attraverso il giudice fallimentare Luciana Nicolì, li ha ricevuti, potrebbero veder sbloccate almeno due delle tre mensilità di cassa integrazione arretrate (da agosto ad ottobre) che nel tempo si sono andate ad aggiungere alle spettanze mai percepite.
Problemi in serie
Giovedì pomeriggio è andato in scena il presidio – con i sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl – sotto il palazzo di giustizia, a cui ha fatto seguito l’incontro con il magistrato che segue le vicende concordatarie dell’azienda. A febbraio i creditori chirografari si esprimeranno sul concordato preventivo della Terni Industry. Allo stato la prospettiva dei lavoratori – che in questi mesi hanno faticato a trovare risposte dall’azienda, in particolare dal referente Marco Mazzalupi – è quella di vedersi rinnovata la cassa (che scade il 10 dicembre prossimo) per il 2019, nell’ambito delle misure previste per l’Area di crisi complessa Terni-Narni. Non il massimo, soprattutto se si verificano ritardi e inadempimenti come quelli denunciati, ma in un contesto preoccupante, è un’àncora per chi – anche in ragione dell’età – fatica a costruire nuove prospettive professionali.