Inizio di 2024 decisamente amaro per i sei dipendenti della Siderstem srl di Terni, società che si occupa di manutenzione specialistica all’interno di Ast, licenziati – riferiscono – il 23 dicembre scorso a causa della «contrazione delle commesse di lavoro. Una decisione unilaterale assolutamente imprevista e inaspettata» e «non portata a conoscenza preventivamente, senza neanche il preavviso di legge» scrivono i lavoratori interessati in una lettera inviata, oltre che agli organi di stampa e ai sindacati, anche al prefetto, al sindaco, all’ad di Ast, all’ispettorato del lavoro e, per conoscenza, alla procura della Repubblica di Terni. La loro speranza è che si apra un tavolo sulla vertenza e che prefetto e sindaco siano disponibili a incontrarli.
La storia
I sei erano già precedentemente in forza alla società M.M. di Luigino Ferretti, che fu assorbita dalla Zundapp e poi dalla Siderstem srl di Terni circa due anni fa. «In ragione di ciò – scrivono – possiamo vantare a pieno titolo un’esperienza lavorativa nelle mansioni e nelle attività, svolte fino al 23 dicembre presso l’Ast di Terni, mediamente di oltre 20 anni circa». Un’esperienza ora conclusa improvvisamente per i sei lavoratori, tutti padri di famiglia, che si riservano di discutere nelle sedi opportune, con l’aiuto di un legale, «sulla correttezza della procedura adottata dalla Siderstem srl, sulla validità delle motivazioni addotte dalla stessa società, sulle inosservanze del rispetto delle normative di legge». Nella missiva alle autorità, alcune considerazioni vengono però fatte sulla lettera di licenziamento che parla «di contrazioni delle commesse». «Precisiamo che l’appalto si riferisce ad attività di manutenzione specialistica, attività che sono ricorrenti e, per una azienda come Ast sono strettamente legate alla produzione che non ci risulta essere cessata, a meno che non sia in procinto di esserlo, la qual cosa dovrebbe seriamente impensierire le autorità di governo e l’amministrazione comunale. Non c’è stato alcun preavviso di nessun genere per cui, a parte la verifica della liceità o meno contrattuale del licenziamento, si stigmatizza un comportamento indifferente ed irrispettoso verso i lavoratori da parte della Siderstem srl e dei suoi dirigenti ed amministratori, che non è perseguibile per legge, ma è recensibile sul piano umano e sociale».
Sindacati nel mirino
Critiche vengono rivolte anche alle organizzazioni sindacali, che – sempre secondo i lavoratori – «si sono distinte per la loro totale assenza e sono scese in campo solo dopo l’emissione delle lettere di licenziamento e su nostre sollecitazioni, portando argomentazioni a sostegno dell’operato della Siderstem srl assolutamente non condivisibili ed accettabili». «Siamo ben consapevoli di non essere nelle condizioni di avere la tutela da parte di nessuno, e quindi siamo sacrificabili ad ogni logica, sindacale, aziendale, sociale, in quanto il nostro esiguo numero non ci dà un minimo di credibilità e di potere contrattuale, per cui non ci resta altra da fare che chiedere alle autorità ed agli enti il loro sostegno ed il loro aiuto per una seppur difficile composizione della situazione. Tenuto conto che, allo stato attuale delle cose, non c’è la sospensione anche parziale delle attività produttive esercite da Ast, che comporti la necessità di una riduzione della forza lavoro attualmente in essere per le attività di manutenzione, tanto più che parliamo di sei lavoratori». Il sospetto dei dipendenti licenziati è che «tutto ciò sia ascrivibile ad un piano ‘perverso’ di riduzione dei livelli retributivi attraverso operazioni di cambio del contratto collettivo nazionale attualmente applicato, con un altro più conveniente per la Siderstem o ad una revisione al ribasso dei livelli di inquadramento e dei diritti acquisiti».