Terni, l’Imam: «No ai porti aperti»

El Hachmi: «Accogliere solo chi fugge dalla guerra, chi non è in regola torni a casa». E poi propone: festa della donna in moschea e un corso per gli immigrati sulla Costituzione italiana

Condividi questo articolo su

Aprire i porti agli sbarchi? «Solo per chi scappa davvero dalle guerre. Non ci piace il commercio dell’umanità, ma è quello che sta accadendo, c’è una mafia dietro. E poi prima di far entrare altri immigrati bisogna trovare lavoro a chi è già in Italia e non lo ha». Parole che qualcuno potrebbe considerare fuori dal coro, se a pronunciarle è Mimoun El Hachmi, l’imam del centro culturale islamico di via Vollusiano, che ‘sposa’ la linea del governo italiano del pugno duro sugli sbarchi, e – interpellato sul punto – spiega di condividere, almeno in linea generale, anche il decreto sicurezza.

AMELIA, GALLI OFFENDE EMMA E LA LEGA LO CACCIA VIA

Priorità sicurezza

L’imam ternano non ha nascosto, dopo le ultime elezioni amministrative, di aver votato la Lega – «al ballottaggio», precisa – e ora su alcuni degli argomenti più dibattuti del momento sia a Terni che in Italia, in tema di immigrazione, sembra avere le idee chiare sulle proprie posizioni. «Alla nostra comunità – dice – interessa quello che interessa a tutti i ternani e a tutti gli italiani: che ci sia sicurezza. Per questo sono d’accordo con le nuove disposizioni previste dal decreto, a patto che però i clandestini vengano davvero espulsi dall’Italia. Perché altrimenti, se non vengono rimandati a casa subito, può essere un problema per tutti, il rischio è che che cadano nello spaccio, una piaga molto diffusa anche a Terni. Ma è giusto che chi non è in regola venga espulso». 

I punti che non piacciono

Se c’è qualcosa che all’imam non piace della nuova legge sono semmai alcuni aspetti più strettamente pratici, che hanno a che fare soprattutto con la burocrazia. «Dobbiamo pagare una tassa ogni volta che mandiamo dei soldi alle nostre povere famiglie in Patria – sottolinea -, ma è aumentata anche quella per il rilascio del passaporto. Noi accetteremmo di pagare di più se ci fosse un miglioramento dei servizi, invece non è cosi, notiamo che i tempi sono sempre più lunghi». 

Le questioni ternane

Fin qui i temi più nazionali, poi scendendo sul locale l’imam si lascia andare a qualche altra considerazione. «Noi abbiamo bussato e loro hanno aperto la porta» commenta in merito al dialogo instaurato con la nuova amministrazione comunale di centrodestra. «Quelli di prima – continua – ci erano vicini solo a parole, invece servono i fatti. Non ce l’abbiamo con la sinistra, ma contro i loro dirigenti burocrati. Vedremo se l’amministrazione Latini sarà in grado di fare questi fatti, per ora c’è un confronto e la mia condivisione in merito al nuovo regolamento per le assegnazioni delle case popolari e alle ordinanze antiaccattonaggio e antibivacco. Chi elemosina dà fastidio anche a noi».

Tra donne e Costituzione

Intanto, l’attività del centro islamico di via Vollusiano continua: in occasione della festa delle donne la comunità musulmana insieme ad altre associazioni di varie provenienze, attive sul territorio, sta programmando un evento all’interno della moschea a due passi dalla stazione, poi El Hachmi lancia un’idea. «Mi piacerebbe organizzare, insieme alla prefettura e alle istituzioni, un corso sulla Costituzione italiana rivolto a tutti gli immigrati. Conoscere la legge italiana è importantantissimo per chi vuole vivere qui, è così che si fa davvero integrazione».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli