M5s e Rifondazione uniti per una «democrazia energetica»

Terni – «Aprire un confronto per individuare forme di produzione e condivisione ed immaginare una vera e propria rivoluzione»

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di Fra.Tor.

«La crisi energetica e la transizione ecologica sono problemi di primaria importanza che stanno soffocando la vita delle famiglie della nostra città a seguito dell’impennata dei costi dell’energia che si somma al caro Taric e al record delle bollette per il servizio idrico. Ma il Pnrr ci ha insegnato che in questo momento di grandi sfide i territori che sanno organizzarsi e creare percorsi virtuosi e condivisi meglio di altri sono in grado di dare una risposta concreta ai problemi delle proprie comunità». Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle Terni e i rappresentanti della segreteria del partito della Rifondazione comunista venerdì mattina hanno presentato un atto di indirizzo condiviso dalle due forze politiche per chiedere a sindaco e giunta di aprire un confronto-dibattitto.

«La democrazia energetica»

«Questo atto – ha spiegato Luca Simonetti del M5s – nasce da un appello che gli amici di Rifondazione comunista hanno fatto alla giunta e al consiglio comunale. Noi come M5s lo abbiamo trasformato in un atto per chiedere un confronto in tempo per non ripetere il focus avvenuto durante il Pnrr. E’ chiaro che nei prossimi mesi la grande partita sarà quella dei finanziamenti dell’Unione europea per raggiungere gli obiettivi di indipendenza energetica e sarà fondamentale non rifare l’errore della destra, sia in Regione che in Comune, cioè quello di chiudersi in un dibattito e produrre documenti che hanno portato pochissimi fondi a Terni». Lorenzo Carletti della segreteria del del partito della Rifondazione comunista, ha evidenziato che «l’idea è quella di lanciare una sfida perché il tema della transizione energetica, come quello della transizione ecologica, non è più rinviabile, ancor più in uno scenario caratterizzato dalla guerra che sta portando una situazione insostenibile. L’atto serve a lanciare una grande discussione che possa coinvolgere non solo le istituzioni cittadine, ma anche la popolazione: vogliamo introdurre il tema della democrazia energetica che significa accesso per tutti a forme di approvvigionamento, condivisione dei mezzi di produzione energetica e iniziare un percorso conoscitivo e strutturale. Individuare forme di produzione e condivisione che, dalle dinamiche di vicinato, condominiali, di quartiere, di unione dei complessi produttivi fino alle stesse amministrazioni comunali che possono qualificarsi come comunità energetiche, immaginare una forma di approvvigionamento comune, una forma di distribuzione democratica, una forma di partecipazione nelle decisioni, una forma di costruzione di nuovo impiego e quindi immaginare una vera e propria rivoluzione per la quale pensiamo che Terni possa caratterizzarsi come laboratorio anche dal punto di vista nazionale».

Il dibattito

Le due forze politiche condividono la necessità di «un cambio di paradigma, in senso eco-sociale, che vada oltre al semplice cambio di gestione politica nei processi di privatizzazione e di produzione di rischio a discapito delle comunità e del territorio umbro. Il tutto in un’area già segnata da gravi incidenze patologiche, conseguenti a diversi fattori ambientali e sprovvista delle più elementari forme di recupero e valorizzazione energetica come il mai realizzato teleriscaldamento, pure in presenza del maggiore polo siderurgico dell’Italia mediana. A causa degli aumenti delle tariffe dell’energia elettrica e dei carburanti, famiglie ed imprese stanno vivendo un momento di profonda crisi; le prime aziende iniziano a fermare le produzioni a causa dei costi dell’energia e sono sempre più le famiglie che devono scegliere se accendere il riscaldamento, sfamarsi dignitosamente o curarsi. Il Comune può costituire, una comunità energetica anche in associazione con altri Comuni, ponendosi alla guida di una vera fase di mobilitazione, informazione ed ascolto che coinvolga cittadini, forze sociali, professionali ed economiche, può determinare un vero piano straordinario per la sostenibilità e la democrazia energetica, mettendo in rete le risorse pubbliche e private del territorio, partendo dalla mappatura e dalla pianificazione degli interventi. Chiediamo quindi a sindaco e giunta di aprire un confronto-dibattito sul tema dell’indipendenza energetica con forze politiche, parti sociali, tecnici e tutti coloro possano dare un contributo utile nel percorso allo sviluppo di progetti e al reperimento delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi».

Gentiletti: «Ottima iniziativa, sollecito il sindaco Latini per un confronto rapido e proficuo»

«Ottima iniziativa quella del partito della Rifondazione comunista sulle comunità energetiche, che denota visione e progettualità», scrive in una nota il capogruppo di Senso civico Alessandro Gentiletti. «Favorire l’autonomia dell’approvigionamento e sviluppare un dibattito che coinvolga tutte le forze politiche, associative e sociali, deve essere prioritario. Meritorio l’impegno del M5s che ha portato in consiglio comunale il dibattito, valorizzando il tema ambientale, sul quale è stato fin dai suoi albori movimento di avanguardia e un legislatore proficuo in materia, grazie anche all’impegno del ministro Patuanelli. Il decreto milleprororoghe 162/2019, sulla scia della direttiva europea 2001/2018 permette effettivamente un beneficio energetico della durata di ben 20 anni e, anche grazie al Pnrr, oggi di raggiungere obiettivi di efficientamento indispensabili per una vera transizione ecologica. La possibilità per enti locali, imprese e cittadini di costituirsi insieme e raggiungere l’autonomia energetica non è più utopia, è realizzabile e va perseguita seriamente, soprattutto nella nostra realtà territoriale, che già vive la sua dimensione di area vasta e che così potrà finalmente essere realizzata. La nostra città, su questa frontiera, ha saputo negli anni essere lungimirante, basti pensare al teleriscaldamento, un progetto all’epoca ambizioso, purtroppo ancora oggi incompiuto. Una prassi, quella ideata all’inizio degli anni 2000, che avrebbe assicurato e potrà assicurare a interi condomini l’indipendenza di riscaldamento, attraverso la rimessa in circolo del vaporeo acqueo dell’Ast. Per il completamento di quel progetto, insieme al comitato di cittadini, mi sono sempre battuto negli anni. Nel frangente storico la sfida risulta, inoltre, essenziale e si inserisce sulla strada delle battaglie fin qui svolte in prima linea anche per una tariffazione corrispettiva giusta e quindi più leggera, per servizi energetici di qualità per le nostre strutture pubbliche e per la promozione di una economia circolare e della conoscenza. L’ecologismo, come prassi, si inserisce come elemento imprescindibile di una sinistra che ambisce seriamente a tornare forza di governo e realizzare gli interessi dei cittadini, facendoli risparmiare e garantendogli un ambiente salutare, stimolando in pari tempo le imprese del territorio. Sollecito il sindaco Latini ad impegnare le energie della sua amministrazione per un confronto rapido e proficuo con le associazioni di categoria, le imprese e gli enti locali, coinvolgendo anche il ministro dello sviluppo economico Giorgetti, che è espressione del suo partito e col quale sarebbe opportuno avviare una interlocuzione pubblica. Fin dalle prossime settimane, anche noi avvieremo un calendario di incontri e di occasioni di confronto per coinvolgere il territorio e mettere in campo le proposte amministrative più utili a sostenere e favorire la fattibilità di comunità energetiche autonome».

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