Terni, M5S: «In catene per i lavoratori»

I rappresentanti del Movimento 5 Stelle, sabato pomeriggio, in presidio davanti ai cancelli della Eskigel

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di Fra.Tor.

Il Movimento 5 Stelle, composto dai rappresentanti in Parlamento, in Regione e in Comune a Terni, sabato pomeriggio, si è riunito davanti ai cancelli della Eskigel. Un presidio, con mani legate dalle catene, «a rappresentare un popolo intimorito e intimidito, costretto in catene. Una protesta contro l’offesa che si sta recando alla dignità di decine e, potenzialmente, centinaia di lavoratori di questa impresa».

Terni eskigel presidio m5s 3I diritti «Siamo qui oggi per protestare contro l’ennesima regressione dei diritti economici, previdenziali e sociali dei lavoratori», ha spiegato il consigliere regionale Andrea Liberati. In particolare, in questa vicenda, abbiamo un esempio emblematico di come non devono andare le cose, perché ci troviamo davanti una multinazionale che esternalizza una coopertiva diretta da un ex segretario di Confcooperative».

IL PRESIDIO IN CATENE: LE PAROLE DI ANDREA LIBERATI

Chi protesta? Il sistema quindi si chiude, secondo Liberati. «C’è un circolo chiuso tra sistema cooperativistico, politica e multinazionali. Il sindacato, speriamo non ci sia dentro, ma non crediamo. Chi protesta quindi? I lavoratori, naturalmente, hanno paura, ma devono rendersi conto che tra circa due anni qui si rischia la desertificazione. Non soltanto un arretramento nella paga oraria, ma si rischia la chiusura definitiva».

Fino al Parlamento Europeo «Se abbiamo organizzato questo presidio con le mani legate dalle catene, è per difendere queste persone e per dire basta. C’è bisogno di continuare a garantire un salario minimo orario e con questa vicenda emerge il problema in maniera plateale. Non non arretriamo di un centimetro e porteremo questa vicenda fino al Parlamento Europeo».

Terni eskigel presidio m5s 2Schiavismo legalizzato «Nel silenzio e nell’indifferenza totale – è intervenuta Tiziana Ciprini, deputato del Movimento 5 Stelle – ci stanno togliendo ogni singolo diritto conquistato con fatica. Un neo schiavismo legalizzato grazie al ‘Governo Renzi’. Imprese nate dall’ingegno dei nostri imprenditori italiani, finiscono nelle mani delle multinazionali e da lì inizia il declino che ricade, ovviamente, sui lavoratori e su tutto il tessuto sociale. Arrivano le cooperative, si esternalizzano parte dei servizi, con diritti a ribasso e lavoratori costretti ai ricatti. Sempre la stessa storia, vista e rivista. Contro questo sistema scandaloso lottiamo da quando siamo entrati in Parlamento e non ci fermeremo».

Consiglio comunale Angelica Trenta, capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, ha assicurato di portare questa vicenda in consiglio. «Con un atto specifico o con un consiglio straordinario sul tema, apriremo un dibattito. E’ giunto il momento che politici e sindacati pensino seriamente e concretamente al bene dei lavoratori e di tutto il nostro tessuto sociale».

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