Due condanne – un anno e mezzo a Vincenzo Monti e un anno a Marino Monti della Cosemi, entrambe sospese con la condizionale – e tre assoluzioni, nel processo relativo alla morte del giovane operaio albanese Maringleno Dodaj, avvenuta il 18 novembre del 2011 a Narni Scalo.
La sentenza Il giudice Federico Bona Galvagno ha letto la sentenza al termine di un’udienza brevissima e caratterizzata dall’assoluta mancanza di interventi da parte dei legali di tutte le parti in causa. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna – con pene da due anni ad un anno e sei mesi di reclusione – di tutti e cinque gli imputati.
La tragedia Il ragazzo – 25 anni appena – stava lavorando alla posa in opera di alcuni pannelli, sul tetto di una ditta della zona, quando improvvisamente era scivolato, sfondando con il corpo un lucernaio e cadendo nel vuoto da un’altezza di circa otto metri. Troppo gravi i traumi riportati che ne avevano causato la morte. Sull’accaduto erano scattate le indagini della procura di Terni, poi sfociate nel procedimento penale.
LE PAROLE DELLA MAMMA LENA DODAJ DURANTE LO SCIOPERO DELLA FAME A GIUGNO – IL VIDEO
Lo sciopero della fame Da anni la mamma Lena Dodaj chiede giustizia per ciò che è accaduto a suo figlio, per lei il ragazzo poteva essere salvato. Inaccettabile, secondo la donna, che il primo procedimento penale, quello legato ai soccorsi ed agli interventi dei medici dell’ospedale di Terni, sia stato archiviato. Tanto che, lo scorso giugno, per giorni è stata in sciopero della fame – fino alla disidratazione – nella cappella che ospita la salma del ragazzo.
Il processo A giudizio, nel giugno del 2015, c’erano finite cinque persone: l’amministratore delegato dell’impresa committente dei lavori, il coordinatore per la progettazione dei lavori, il presidente del Cda dell’impresa affidataria e altri due dirigenti d’azienda.