Terni, No Inc torna in piazza: «Troppe questioni aperte»

VIDEO – Registro tumori, gestione dei fanghi, inceneritori e acqua: la protesta del comitato davanti palazzo Spada

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di F.L.

La chiusura del registro tumori, la vicenda dello smaltimento dei fanghi a Maratta e poi ancora la questione più generale della gestione dei rifiuti e la «privatizzazione» dell’acqua: sono diversi i temi sui quali, sabato pomeriggio, è tornato a farsi sentire il comitato No Inceneritori di Terni. Alcune decine di persone, provenienti anche da altri comuni dell’Umbria, si sono ritrovate davanti palazzo Spada per ricominciare il percorso di mobilitazione interrotto con la pandemia e puntare l’attenzione dei cittadini sui temi ambientali.

«Non si sa quando e come il registro tumori verrà riattivato – ha detto il portavoce del comitato, Fabio Neri – e se all’interno ci sarà l’università. Ma vorremmo che il livello qualitativo rimanesse». Quanto all’impianto di essiccazione dei fanghi, No Inc lo ritiene «un progetto di Acea che farà di Terni il perno della regionale della gestione dei fanghi». «Un progetto inserito senza motivo nel Recovery Plan». Poi, in merito alla questione della gestione dei rifiuti, Neri ha ricordato che il comitato da tempo ha presentato un piano regionale alternativo, «attualmente senza risposta». «La decisione è evidentemente già presa – ha detto -, ci saranno tre impianti per produrre Css». Sulla raccolta differenziata, per Neri l’esempio di Terni, «passata dal 48 al 71% in un anno, dimostra che l’aumento in modo costante è alla portata di tutti». «Siamo convinti – ha concluso – che la soluzione ai problemi possa arrivare solo con la chiusura controllata delle discariche».

     

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