Terni, pioggia al cromo Dirigenti Anas assolti

Spota e Liberatore erano a processo nell’ambito dell’inchiesta sui ‘veleni’ nella galleria Tescino

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Entrambi assolti «per non aver commesso il fatto»: si è conclusa così la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti due dirigenti dell’Anas, al tempo in forze al compartimento dell’Umbria, finiti a processo nell’ambito dell’inchiesta sulla galleria Tescino, lungo la Terni-Rieti, ribattezzata ‘dei veleni’ per la presenza del percolato fuoriuscito dalla discarica della Tk-Ast di vocabolo Valle. Una vicenda che nel 2014 – dopo la denuncia dell’operaio Alessandro Ridolfi – aveva fatto molto discutere, per i possibili rischi legati alla salute pubblica.

IL PROCESSO

Alessandro Ridolfi

La vicenda che aveva allarmato

Gli ingegneri Raffaele Spota e Mario Liberatore erano accusati di smaltimento illecito di rifiuti e di omissione di cautele prescritte dalla legge nello smaltimento, contestazioni previste dal Codice dell’ambiente. Tramite i loro legali – gli avvocati Manlio Morcella e Valerio Provaroni – avevano deciso di essere giudicati con rito abbreviato, condizionato all’escussione dell’ingegner Luigi Boeri, il consulente della procura che, nell’ambito dell’incidente probatorio, aveva svolto gli accertamenti sulle infiltrazioni emerse all’interno della galleria. Qui, a fine 2013, la Forestale aveva riscontrato il superamento dei valori limite di Nichel ed Arsenico, oltre che, tra la discarica di Valle e il tunnel stradale, una falda acquifera contaminata da cromo e fluoruri.

GALLERIA TESCINO: «MIA VITA DISTRUTTA»

Reati prescritti, ma il giudice è entrato nel merito

Fatti che, però, secondo il tribunale di Terni (sulla base della consulenza della stessa pubblica accusa), non posso essere addebitati ai due dirigenti Anas: i reati contestati erano entrambi prescritti, ma il giudice – accogliendo la richiesta fatta in subordine dalla procura – ha deciso di entrare nel merito delle accuse, assolvendo tutti e due gli imputati. Nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘galleria dei veleni’, sotto indagine c’erano finiti anche due dirigenti Ast, accusati di aver violato l’Aia e quindi il Testo unico ambientale in alcuni aspetti della gestione della discarica di Valle, ma il procedimento nei loro confronti si era già esaurito con una ‘oblazione’, il pagamento cioè di 8.667 euro ciascuno, che ha consentito di estinguere il reato.

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