Terni, salta progetto per lo storico Aulabus: revoca in arrivo

Nel settembre 2019 il Comune aveva fermato l’alienazione dello storico mezzo per tentare il recupero a fini didattici. Problemi tecnici per lo spostamento, niente da fare

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di S.F.

L’Aulabus Fiat 409 in questione

Si cambia ancora. Difficoltà operative e complicazioni per mettere in pratica l’idea di destinarlo al possibile recupero per progetti didattici – con l’aiuto degli studenti dell’Ipsia ‘Pertini’ – nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Questa la motivazione che, per la seconda volta nel giro di poco più di un anno, sta per portare l’esecutivo Latini a fare marcia indietro sullo storico Aulabus Fiat 409, di proprietà del Comune di Terni e posizionato nel deposito Savit di Maratta Bassa. Si torna alla volontà originaria, vale a dire l’alienazione per un prezzo di 200 euro.

AGOSTO 2019, VIA LIBERA ALL’ALIENAZIONE

L’Aulabus

Flashback: lo stop 

Breve riassunto delle puntate precedenti. Nell’estate 2019 il Comune aveva dato il via libera all’alienazione di diversi veicoli di proprietà, tra i quali appunto un Fiat 409 prodotto tra gli anni ’60 e ’70 e utilizzato all’epoca come Aulabus: un mezzo particolare, che cattura l’attenzione. Diverse le persone che si erano interessate all’acquisizione. Peccato che il mese successivo – siamo a settembre – l’ex assessore alla scuola Valeria Alessandrini chiese ed ottenne la revoca dell’autorizzazione alla dismissione per puntare al suo impiego in progetti didattici. Con tanto di mandato per la cancellazione dal Pubblico registro automobilistico con l’obiettivo di non pagare più oneri e tasse di proprietà. Quattordici mesi il quadro muta di nuovo.

SETTEMBRE 2019, LA REVOCA DELL’ALIENAZIONE: SI PUNTA SU ALTRO

L’Aulabus Fiat 409 da 200 euro

Altra revoca

Salvo sorprese nella prossima riunione di giunta l’attuale assessore alla scuola, Cinzia Fabrizi, porterà l’atto di revoca della delibera del settembre 2019:  a fermare la procedura problemi legati in particolar modo allo spostamento dell’Aulabus dal deposito all’Ipsia e difficoltà per la manutenzione. È stato effettuato un sopralluogo in presenza di un meccanico di fiducia dell’istituto del dirigente Fabrizio Canolla, risultato: né marciante – questo era chiaro – né riparabile. Lo stallo si è creato sulla modalità di trasporto – tutt’altro che economico oltretutto – e nel corso del tempo la situazione non si è sbloccata. Da qui la decisione di tornare sui propri passi.

 

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