Terni, ‘piano commercio’: Regione dà l’ok e ‘raccomanda’ più aree a verde

Via libera all’aggiornamento del documento di programmazione delle attività: non c’è necessità di Vas. Diverse le raccomandazioni

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di S.F.

Le aree di contabilità condizionata (2023)

«Si raccomanda una maggiore presenza di aree a verde, di suoli permeabili e di ombreggiatura dei parcheggi sia a raccogliere e filtrare le acque piovane, contrastare il fenomeno dell’isola di calore e contribuire a ridurre le polveri sottili e l’inquinamento». È una delle raccomandazioni inviata dalla Regione Umbria al Comune di Terni nell’ambito della procedura di verifica di assoggettabilità a Vas – Valutazione ambientale strategica – per l’aggiornamento del Dpac, il documento di programmazione delle attività commerciali. C’è il nuovo via libera dopo quello già registrato nel 2023.

IL VIA LIBERA ALL’AGGIORNAMENTO DEL DPAC – DOCUMENTO (.PDF)
APRILE 2024, VIA ALLE MODIFICHE
NOVEMBRE 2023, IMPUGNATO AL TAR IL DOCUMENTO
AGOSTO 2023, SI ADOTTA IL DPAC: IL CONFRONTO IN COMMISSIONE
DICEMBRE 2022, LA PREADOZIONE DEL PIANO COMMERCIALE

Il centro di Terni

Palazzo Spada aveva trasmesso l’istanza e la documentazione lo scorso 12 agosto per rimettere mano al Dpac, già approvato nel 2023. Con tanto di immediato ricorso al Tar. Novità? «Tra i criteri valutativi per il recupero delle aree dismesse e la limitazione al consumo di suolo, sono inserite anche le aree di bonifica al fine del recupero ambientale e riqualificazione urbana. Sono inoltre introdotte modifiche con l’obiettivo di ulteriori riqualificazioni e miglioramenti per le componenti del traffico e delle aree verdi». Il mirino è anche sulle norme tecniche. Gli atti sono stati inviati anche a soprintendenza, Arpa, Provincia di Terni, Auri, Usl Umbria 2 e Afor. Alla fine l’esito è che non occorre sottoporre a Vas l’aggiornamento proposto dal Comune. Seppur, come detto, con alcune raccomandanzioni per le successive fasi progettuali (quelle citate sopra sono per gli aspetti paesaggistici). A firmare è il dirigente Michele Cenci, mentre la relazione istruttoria porta la firma di Graziano Caponi.

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