Terni, ‘rivoluzione’ svincolo San Carlo: nel migliore dei casi si inizia entro dicembre

Ok dalla I commissione alla ratifica della conferenza di servizi per la variante urbanistica. Rotatoria e rampa uscita in arrivo. Migliaia di metri quadrati da espropriare e occupare

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Appalto integrato e avvio dei lavori entro dicembre 2022. Queste le tempistiche – nel migliore dei casi, si tratta di stime – indicate giovedì mattina in I commissione consiliare a Terni per la partenza dei lavori di adeguamento dello svincolo di San Carlo: come noto è prevista la realizzazione di una rotatoria e di una rampa monodirezionale di uscita per migliorare la tortuosa situazione esistente. Di mezzo c’è l’iter espropriativo. In giornata c’è stata la ratifica dell’esito della conferenza dei servizi ai fini della variante al Prg dopo l’atto di acclaramento del ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili.

LE PRESCRIZIONI PER ANAS

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La I commissione odierna

La modifica progettuale

In commissione breve atto introduttivo dell’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati e discussione: «Andiamo in variante allo strumento urbanistico», ha ricordato l’ingegnere 45enne. Riguarda solo il nodo B, vale a dire l’intervento che prevede la rampa monodirezionale verso strada di San Carlo (dalla vista aerea le modifiche sono chiare). Valentina Pococacio (M5S) ha mostrato perplessità sul ruolo del Comune nella presa d’atto del verbale della conferenza di servizi: «Che margine di manovra abbiamo? Ci stiamo limitando a questo?». Inoltre chieste delucidazioni sulle tempistiche dell’opera, attesa ormai da oltre un decennio per via della pericolosità dell’incrocio esistente. Il dirigente Piero Giorgini ha ricordato che la Cds è solo questione tecnica e, se il consiglio non dovesse ratificare entro 60 giorni da oggi, si rimetterebbe tutto in discussione. Difficile che accada.

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Le aree da espropriare (in blu)

Reiterazione ed espropri

Chi ha partecipato alla conferenza di servizi – giugno e settembre 2021 – per chiudere il cerchio è Federico Nannurelli: «L’opera è di competenza statale e strategica e ora c’è la modifica di un progetto definitivo Anas già acclarato e approvato nel 2013 dal consiglio comunale. Inoltre c’è la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio e la variante urbanistica: l’operazione – ha sottolineato – non va a svilire il ruolo del consiglio, si completa l’iter amministrativo. Tempi di ratifica? Sessanta giorni dalla proposta, non considerando lo stop per motivi istruttori». La proposta dagli  uffici tecnici di corso del Popolo è scattata in avvio di novembre ma, essendo arrivata solo nella giornata odierna in commissione, il countdown parte da oggi. In merito non sono mancati i dubbi di Patrizia Braghiroli (FdI): «Voglio essere sicura di votare un atto non scaduto». Da qui la risposta di Nannurelli. Più di qualcuno (compreso Michele Rossi di Terni Civica) si è lamentato per il mancato invio del verbale della conferenza di servizi.

Lo svincolo

Le tempistiche. Le aree da asservire

Bene, ma in concreto? Quando si inizia? D’altronde se ne parla da anni senza l’avvio dell’opera: «Una volta trasmessa la delibera di consiglio comunale, Anas – ha continuato Nannurelli – procede a comunicare l’esproprio delle aree private. Sono circa venti le particelle coinvolte, alcune da occupare in via temporanea. Dopodiché la società andrà avanti con un appalto integrato, l’opera è inserita nella finanziaria 2021. Secondo le indicazioni del Rup Andrea Primicerio l’intervento dovrebbe partire entro dicembre 2022, salvo imprevisti». Un cronoprogramma di massima legato agli iter amministrativi. «Un’opera non invasiva con iter non complesso, è logico pensare che l’iter espropriativo sarà rapido in quanto fatto con accordi bonari. Anas è autorità espropriante e ciò rende la procedura più snella». Via libera della commissione con voti favorevoli e due astensioni, ora tocca al consiglio. Da ricordare che le aree da occupare in via temporanea sono poco più di 6 mila metri quadrati, quelle da asservire ed espropriare – agricole ed edificabili – oltre 14 mila. In maggior misura della Unicalce S.p.A. e della Bartolini Immobiliari Gestioni S.p.A.

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