Terni: «San Valentino è ancora la festa delle occasioni perse»

La riflessione di un cittadino ternano: «Perchè non far svolgere la maratona il 13 febbraio con pacchetti turistici ad hoc?»

Condividi questo articolo su

di un lettore di umbriaOn
lettera firmata

Mi rivolgo alla vostra testata per porre una riflessione da semplice cittadino ternano che, oramai da tanti, troppi anni, vede passare la festa di San Valentino come un’ennesima occasione persa. Ricordo che mia madre, da bambino, mi portava alla fiera a mangiare un panino con la porchetta dopo che eravamo stati a lasciare il soldino sulla reliquia del santo. Poi magari, vicino all’incrocio con via degli Oleandri, guardava le graticole che poi alla fine non comprava mai, qualche aggeggio per tagliare gli ortaggi in maniera ornamentale e comprava un pesce rosso per farmi contento, più o meno all’altezza delle poste, o l’immancabile croccante nelle ultime bancarelle verso viale Trieste. Ora il ‘bello’ è che circa 40 anni dopo, le bancarelle in viale Trento stanno ancora tutte nelle stesse posizioni e potrei ritrovarle anche bendato.

Mi chiedo: in questi 40 anni, cosa hanno fatto le nostre amministrazioni per valorizzare questa fortuna che ci era capitata gratuitamente tra le mani? Hanno accettato di far fare una gita alle reliquie del patrono da ‘casa sua’ – la basilica – al duomo, andata e ritorno, un’associazione di podisti si è inventata ad un certo punto la maratona (iniziativa ottima che attrae tante persone) e, da qualche anno a questa parte, la grande iniziativa di tenere le luci di Natale lungo le strade senza smontarle dopo l’Epifania e riaccenderle in questi giorni con l’aggiunta di qualche cuore. Poi altre cose interessanti ma con la percezione che sia ancora davvero poco rispetto a ciò che si potrebbe fare: San Valentino è festeggiato non solo a Terni, ma in ogni angolo del mondo. Perché non riusciamo a far sapere a tutti che la sua storia, le sue radici sono qui e che a Terni si celebra ogni anno la sua festa?

Il mio pensiero va ad Eurocholate, perché si fonda sull’idea che il cioccolato piace a tanti ed ha saputo dare vita ad un brand ormai conosciuto anche fuori dai confini regionali, che attira turisti per due settimane di fila. Ora mi chiedo: se il cioccolato piace a tanti, l’amore, più o meno a turno e di ogni tipo, coinvolge veramente tutti, possibile che non si riesca ancora a sfruttare questa grande occasione che ogni anno in pieno inverno, senza la concorrenza del mare estivo e in un calendario ‘libero’, passa puntualmente da queste parti? Possibile che non si possa sfruttare questa occasione per attrarre il grande pubblico, un grande afflusso di turisti verso la nostra città, da sempre limitata da questo punto di vista?

In un’annata come questa, con il calendario che pone il giorno di San Valentino di lunedì, perché – ad esempio – è stata fatta correre la maratona domenica 6 febbraio anziché il giorno 13? Un evento capace di portare al nastro di partenza ben 1.200 persone, avrebbe rappresentato un volano straordinario, ancora più importante di ciò che comunque è stato. Se ipotizziamo che la metà dei partecipanti giunge da fuori Terni, che almeno 2/3 di loro sono fidanzati/sposati o con famiglia, sono almeno mille – potenzialmente – le persone che si potrebbero trattenere sul territorio per almeno 3 notti e 4 giorni. Ciò attraverso pacchetti turistici che – ad esempio – prevedano per il sabato tour fra la Cascata, Carsulae, il lago di Piediluco, per la domenica la gara podistica e per il giorno di San Valentino, la visita in basilica ed un pranzo per gli innamorati in tutti i ristoranti di Terni mobilitati per l’occasione.

Circa la decisione di fissare l’evento sportivo per il 13 febbraio, probabilmente ci saranno ragioni tecniche ed organizzative che mi sfuggono. Spero solo che non dipenda dal fatto che per quel giorno era previsto lo spostamento dell’urna con le reliquie del santo, dal duomo in basilica, perché credo che una soluzione si sarebbe potuta – agevolmente – trovare. Trovo il tutto poco comprensibile, anche agli occhi di un semplice cittadino. E poi un’ultima cosa: se si è deciso di tenere le luci di Natale anche per San Valentino, va fatta secondo me un’opera di incentivo e di convincimento a tutte le attività commerciali, affinché espongano tutti addobbi incentrati sull’amore, in primis i ristoranti ed i bar. Ricordo le vetrine di Foligno ‘in rosa’ per l’arrivo del Giro d’Italia: sono piccole cose che però possono incuriosire le persone che non conoscono la nostra realtà e magari, con uno spunto in più, l’idea e una buona ribalta nazionale, spingerle a visitare una Terni che ancora deve trovare la chiave del suo futuro. Anche e soprattutto sul piano turistico. La sensazione netta è che a volte, per riuscirci, basti davvero poco e che non ci debba inventare nulla che non sia già stato fatto altrove.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli