Terni, spilla migliaia di euro ad anziana con il finto incidente: condannato 46enne

Il fatto risale al maggio del 2019 e martedì il tribunale di Terni ha stabilito una pena di un anno e sei mesi per il truffatore

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Non sempre le truffe perpetrate ai danni di anziani e persone ‘deboli’ restano impunite. Certo, recuperare i soldi e i beni sottratti è un’impresa spesso difficile se non impossibile. Ma a volte si riesce ad arrivare all’individuazione e quindi alla condanna dei responsabili: l’ultimo caso in ordine di tempo, relativo al territorio di Terni, è di martedì. Il tribunale in composizione monocratica – giudice Elisa Fornaro – ha infatti condannato un 46enne originario della provincia di Avellino (M.I. le sue iniziali) ad un anno e sei mesi di reclusione, oltre a 450 euro di multa e al pagamento delle spese processuali.

I fatti

L’indagine condotta dai carabinieri del comando stazione di Collescipoli, guidati al tempo dal luogotenente Alessandro Lumia, era scattata nel maggio del 2019, dopo che una 91enne ternana residente nel quartiere di San Giovanni, era stata vittima della classica truffa del ‘finto incidente’. In pratica l’anziana era stata contattata al telefono da un presunto appartenente alle forze dell’ordine che le aveva detto che il nipote era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale in cui era rimasto ferito un bimbo. Lo stesso soggetto le aveva spiegato che il nipote si trovava in caserma, in stato di fermo, e per toglierlo dai guai sarebbero serviti, subito, 7 mila euro in contanti o preziosi. Una telefonata lunga, quella abilmente condotta dal finto carabiniere, andata avanti per circa 50 minuti e al termine della quale l’anziana si era vista bussare alla porta da un altro finto appartenente alle forze dell’ordine, poi individuato dagli inquirenti nel 46enne avellinese. Quest’ultimo si era fatto consegnare ben 5 mila euro in contanti oltre all’oro presente in casa e si era allontanato dietro la promessa che presto sarebbe stato tutto risolto. L’anziana si era poi resa conto, con il supporto dei familiari, di essere stata raggirata e aveva sporto denuncia. Decisiva anche la sua testimonianza, oltre alle indagini dell’Arma, per risalire al soggetto poi condannato, risultato anche intestatario della scheda sim da cui era partita la telefonata. In aula il pm Cinzia Cascian ha chiesto la condanna ad un anno e 600 euro di multa: richiesta più che accolta dal tribunale che ha rilevato la piena responsabilità del 46enne rispetto alla truffa compiuta.

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