‘Valnerina nel bosco’: Natale outdoor per i bimbi a Collestatte

Terni – Particolare iniziativa della scuola dell’infanzia nel pomeriggio di martedì: percorso fino a S. Liberatore per rappresentare il cammino di Giuseppe e Maria

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Insegnanti, genitori e bambini, tutti insieme per vivere un’esperienza particolare e curiosa lungo la vecchia strada – poco meno di tre chilometri, hanno rappresentato il cammino che Giuseppe e Maria, partendo da Nazareth, fecero per raggiungere Betlemme – che conduce fino a San Liberatore. Sono stati loro i protagonisti del Natale outdor della scuola dell’infanzia comunale ‘Valnerina nel Bosco’ di Collestatte nel pomeriggio di martedì, dalle 17 alle 19: una rievocazione dal sapore naturalistico tra i canti dei piccoli e le interpretazioni musicali degli strumentisti.

Il progetto outdoor

L’evento odierno ha coinvolto il plesso – da scuola tradizionale in scuola ‘naturale’ – di Collestatte, struttura trainante del progetto outdoor promosso dalla direzione istruzione del Comune. Una manifestazione in linea con le iniziative praticate nel territorio con l’obiettivo di privilegiare gli apprendimenti esperienzali ed emozionali. «Lungo il tragitto, non sono mancati cenni storici. Si è ricordato – viene sottolineato – che circa nell’anno mille tra Collestatte e S. Liberatore vi insisteva un’abbazia benedettina legata ai monaci di Farfa, e che ancora oggi è possibile dissetarsi alla fonte di Santa Maria che costituì l’approvvigionamento idrico del monastero e dell’insediamento urbano dell’antica Colle Stacti, possesso del ducato di Spoleto».

San Liberatore

L’iniziativa si è conclusa all’interno della chiesa di S. Liberatore, dove per l’allestimento della grotta di Betlemme si è utilizzata la nicchia con affrescata la natività, attribuita alla scuola di Giovanni di Pietro allievo del Perugino, detto Lo Spagna: «Si è potuta apprezzare, quindi, anche un’opera d’arte solitamente poco fruibile visto che solitamente l’edificio è chiuso», viene sottolineato. Un evento che si è svolto per lo più all’aperto: «Le insegnanti hanno avuto la possibilità di abbassare notevolmente il rischio dovuto a possibili contagi e la manifestazione è la conferma che per coniugare le esigenze sanitarie, con i bisogni di socialità e di apprendimento dei bambini occorra inventarsi nuove modalità educative che sfruttino anche contesti diversi».

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